Изменить стиль страницы

Feci così. Lenore mi preparò la colazione mentre ispezionavo il piccolo calcolatore. Devo dire, con vergogna, che non riuscivo a dispiacermi troppo per le perdite subite, con Wyoh e Lenore accanto a me. Mum aveva mandato Lenore per fare da mangiare a Greg dopo la morte di Milla… Ma era una scusa. C’erano abbastanza donne alla nuova catapulta per fare da mangiare per tutti. L’aveva mandata per tirare su di morale Greg e anche Lenore. Lenore e Milla erano molto legate.

Il piccolo calcolatore sembrava a posto. Stava bombardando il Sud America, un masso alla volta. Rimasi nella sala dei radar e osservai, su uno schermo enorme, le immagini di un’esplosione fra Montevideo e Buenos Aires; Mike non avrebbe potuto sparare con più precisione. Controllai poi il programma della terza scarica sul Nord America, non trovai niente da criticare e lo inserii nel calcolatore Junior, così chiamavamo il piccolo cervello elettronico di riserva, che ora avrebbe fatto tutto da sé a meno che Mike non si sbarazzasse degli altri problemi e decidesse di riprendere il controllo dei bombardamenti.

Mi misi a sedere e cercai di ascoltare le notizie provenienti dalla Terra e da Luna City. Il cavo coassiale da Luna City assicurava il collegamento telefonico e i fili fra Mike e il suo discepolo stupido ci portavano i programmi radio e TV, la nuova catapulta ora non era più isolata, ogni notizia terrestre ci giungeva come se fossimo stati nelle Centrali dell’Ente, presso Luna City. E non era stato un capriccio inutile istituire quel collegamento: i programmi radio e TV della Terra erano stati l’unica fonte di divertimento nei lunghi mesi della costruzione della catapulta; ora, la nuova catapulta era una vera e propria centrale di emergenza in caso di attacco a Luna City.

La stazione ripetitrice installata sul satellite ufficiale delle Nazioni Federate sosteneva che i radar balistici della Luna erano stati distrutti e che noi eravamo ormai senza speranze. Chissà che cosa pensavano di quell’annuncio gli abitanti di Buenos Aires e Montevideo! Probabilmente erano troppo occupati per ascoltare la radio. In un certo senso i tiri in acqua erano anche peggiori di quelli che cadevano sulla terraferma.

Il canale televisivo del Lunatic di Luna City trasmetteva in quel momento un resoconto letto da Sheehan sull’esito dell’attacco sferrato dalla Esperance. Ogni pochi minuti ripeteva l’ammonimento che la battaglia non era ancora finita, dato che una seconda nave da guerra sarebbe tornata da un momento all’altro nel nostro cielo: tutti pronti a ogni evenienza, tutti con indosso le tute a pressione (Sheehan stesso aveva la tuta, con l’elmetto aperto), sistemi di condizionamento al massimo, tutti i reparti militarizzati in allarme rosso, gli altri cittadini non direttamente impegnati nella difesa dovevano trasferirsi con urgenza ai livelli più bassi e attendervi il cessato allarme. Eccetera.

Ripeté questo avvertimento fino alla noia… poi improvvisamente si interruppe: — Comunicato urgente! Avvistamento radar dell’incrociatore nemico, traiettoria rasente al suolo, velocissimo. Probabile obiettivo Luna City. Attenzione! Ha lanciato i missili contro il foro dell’uscita della…

Immagini e voce si interruppero di colpo.

Sarà bene che dica subito quello che noi della Fionda di Davide riuscimmo a sapere solo più tardi. Il secondo incrociatore, viaggiando su un’orbita veloce e bassa, la più stretta permessa dal campo gravitazionale della Luna, fu in grado di iniziare il bombardamento al foro di uscita della vecchia catapulta, a cento chilometri di distanza dalla testa della catapulta stessa dove si trovavano le artiglierie di Brody. I missili sconvolsero la parte terminale della catapulta nello spazio di tempo necessario all’astronave per giungere in vista e a tiro delle perforatrici-cannoni installate a cerchio intorno ai radar e alla testa della catapulta. Immagino che il Comandante dell’astronave si sentisse sicuro. Non lo era. I ragazzi di Brody bruciarono gli occhi e anche le orecchie della nave. Fece quasi un’altra orbita intorno alla Luna e precipitò presso Torricelli, apparentemente nel tentativo di atterrare, dato che i suoi retrorazzi si accesero poco prima della caduta.

La prima notizia che ricevemmo alla nuova catapulta veniva invece dalla Terra; la tonante radio delle Nazioni Federate proclamava che la nostra catapulta era stata distrutta (vero), e che la minaccia della Luna era finita (falso); faceva inoltre appello ai Lunari di prendere prigionieri i loro falsi capi e di arrendersi alla mercé delle Nazioni Federate (inesistente… la mercé, voglio dire).

Ascoltai il comunicato terrestre e controllai di nuovo la programmazione del calcolatore, poi entrai nella sala dei radar. Se tutto funzionava come previsto, stavamo per far cadere un altro uovo nel fiume Hudson, primo di una serie di tiri che si sarebbero succeduti per tre ore da un capo all’altro del continente nordamericano. Uno dopo l’altro, perché Junior non era in grado di controllarne due contemporaneamente. Mike lo aveva programmato in conseguenza.

Il fiume Hudson fu colpito all’ora stabilita. Chissà quanti newyorchesi stavano ascoltando la radio delle Nazioni Federate proprio nell’istante in cui vedevano l’esplosione che sbugiardava l’annuncio di vittoria.

Due ore dopo, la stazione delle Nazioni Federate avvertì che i ribelli della Luna avevano ancora alcuni missili in orbita quando la catapulta era stata distrutta e che dopo pochi altri tiri il bombardamento sarebbe finito. Quando la terza scarica sul Nord America fu finita, chiusi il radar. Anche prima non era rimasto in funzione continuamente; Junior era programmato in modo tale da ricorrere all’osservazione visiva soltanto quando era necessario, ogni volta per pochi secondi.

A questo punto avevo a disposizione nove ore prima del prossimo bombardamento della Grande Cina.

Ma non c’erano nove ore di tempo per prendere la decisione più urgente, cioè se colpire di nuovo la Grande Cina. Non avevo informazioni tranne quelle che venivano dalla Terra (che potevano essere false). Maledizione! Non sapevo nemmeno se le grotte erano state bombardate e se Prof era vivo o morto.

Sentii bussare alla porta. Mi alzai e l’aprii. Era Wyoh che mi portava il caffè. Non disse una parola. Me lo porse e se ne andò.

Bevvi il caffè. Eccoti qua, pensavo, ti piantano da solo e sperano che tu cavi un miracolo dal cappello. Non mi sentivo davvero all’altezza della situazione.

Preparai alcuni di quei programmi alternativi che Mike mi aveva affidato… nessuna difficoltà. Dovevo solo stare attento a leggerli senza sbagliare e inserirli nella tacca apposita. Ordinai a Junior di ristamparmene una copia per prova prima di dargli il segnale di esecuzione.

Quando ebbi finito, quaranta minuti dopo, i massi in volo diretti su un bersaglio desertico erano stati deviati sulla più vicina città costiera. Junior avrebbe potuto riportarli sul bersaglio destinato a un mio nuovo ordine. Scopo di quella decisione era di poter deviare i massi in mare fino all’ultimo momento prima dell’impatto. Avevo guadagnato tempo per riflettere.

Poi convocai il mio Consiglio di Guerra: Wyoh, Stu e Greg, mio Comandante delle Forze Armate. Ci riunimmo nell’ufficio di Greg, e Lenore ebbe il permesso di entrare e uscire per portarci il caffè e da mangiare e anche di rimanere con noi, senza intervenire nella discussione. Lenore è una donna intelligente e sa quando tenere la bocca chiusa.

Incominciò Stu.

— Signor Primo Ministro, non penso che questa volta si debba bombardare la Grande Gna.

— Lascia da parte i titoli roboanti, Stu. Forse sono il Primo Ministro e forse no. Ma non c’è tempo per le formalità.

— Molto bene. Posso esporre la mia proposta?

— Più tardi. — Spiegai loro che cosa avevo fatto per guadagnare tempo; Stu fece un cenno di assenso e non insistette. — Il nostro peggiore inconveniente è che siamo isolati, non possiamo comunicare né con Luna City né con la Terra. Greg, hai notizie della squadra addetta alle riparazioni?