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Poi aspettammo.

Fu un’attesa piena di attività. Effettivamente, avevamo alcune chiatte cariche. Le scaricammo e le riempimmo di sassi apportando alcuni cambiamenti nel sistema di guida in maniera che il Controllo Terrestre di Poona non potesse interferire con la traiettoria. Togliemmo i retrorazzi frenanti, lasciando soltanto i propulsori laterali. I retrorazzi recuperati furono trasportati alla nuova catapulta per essere riadattati come razzi per la correzione della traiettoria. Il nostro massimo impegno fu assorbito dal trasporto dell’acciaio alla nuova catapulta e dalla sua trasformazione in contenitori cilindrici per i nuovi proiettili fatti di rocce. L’acciaio era alquanto scarso.

Due giorni dopo il proclama di embargo, una radio clandestina cominciò a trasmettere segnali alla Terra. I segnali erano deboli e intermittenti, dato che volevamo fingere che la trasmittente fosse nascosta, magari in un cratere, e potesse essere usata solo in certe ore della giornata fino a che coraggiosi scienziati terrestri fossero stati in grado d’installare un ripetitore automatico. La radio trasmetteva su una frequenza vicina a quella di Radio Luna Libera, che minacciava continuamente di soffocarla con i suoi rumorosi comunicati.

In realtà i Terrestri rimasti sulla Luna non avevano alcuna possibilità di comunicare con la Terra. Quelli che avevano preferito continuare le loro ricerche sulla Luna erano scortati in ogni istante dalle nostre bande di giovani e dormivano nelle caserme, sotto chiave.

La stazione clandestina riuscì a far giungere la verità sulla Terra: Prof era stato processato per deviazionismo ed era in arresto, io ero stato giustiziato per tradimento. Hong Kong Luna si era ribellata, dichiarandosi indipendente, ed era disposta a trattare. Disordini erano scoppiati a Novylen. Tutte le fattorie erano state collettivizzate e le uova erano in vendita al mercato nero di Luna City al prezzo di tre dollari ciascuna. Erano stati costituiti battaglioni di truppe femminili, e ciascuna donna arruolata doveva giurare di uccidere almeno un Terrestre, i battaglioni si addestravano nei corridoi di Luna City imbracciando fucili finti.

L’ultima notizia era quasi vera. Parecchie donne volevano darsi da fare a ogni costo e avevano formato un Corpo di Difesa Nazionale, chiamato Le Dame dell’Ade. Ma le loro esercitazioni, pur avendo uno scopo pratico, erano poco militari (Hazel aveva messo il broncio perché Mum non le aveva permesso di arruolarsi). Poi smise il broncio e costituì il gruppo delle giovani Esordienti, un corpo di difesa di giovanissime che si addestrava dopo l’orario scolastico, senza armi, e il cui compito principale consisteva nello spalleggiare i giovani addetti al servizio aria e pressione e nel compiere interventi di pronto soccorso (nonché un proprio sistema di lotta senza armi di cui speriamo che Mum non sia mai venuta a conoscenza).

Non so che altro dire. Non posso riferire tutto quello che accadde, ma so di certo che i libri di storia raccontano enormi frottole.

Come ministro della Difesa non valevo molto di più che come deputato al Parlamento. Non sto cercando di scusarmi, ma effettivamente mi mancava la pratica. La rivoluzione è quasi per tutti un’avventura dilettantesca. Prof era l’unico che sembrava cosciente di quello che faceva, anche se, per la verità, era un’attività nuova anche per lui. Non aveva mai partecipato a una rivoluzione vittoriosa, né era mai stato membro di un governo, tanto meno il capo.

Come ministro della Difesa, non vedevo altri modi di difendere la patria oltre a quelli già previsti, cioè squadre di giovani per mantenere in efficienza il condizionamento d’aria nelle rotte e le artiglierie a raggi laser piazzate accanto ai radar balistici. Se le Nazioni Federate decidevano di bombardarci, non avevamo alcun modo di impedirlo. Non avevamo un solo missile di intercettamento in tutta la Luna. E non è un aggeggio che si possa mettere insieme con quattro ferri vecchi. Tra l’altro, non sapevamo nemmeno fabbricare testate nucleari per armare un eventuale missile.

Comunque mi davo da fare. Chiesi agli ingegneri cinesi che ci avevano costruito i fucili a raggi laser di prendere in considerazione il problema di intercettare bombe e missili (i due casi sono identici, salvo che i missili ti piovono in testa più rapidamente).

Poi mi occupai di altre cose, limitandomi a sperare che le Nazioni Federate non incominciassero a bombardare le grotte.

Alcune grotte, fra cui Luna City, erano talmente profonde che avrebbero resistito a un attacco diretto. In particolare una zona, quella dove si trovavano le Centrali dell’Ente e dove era installato Mike, era stata progettata per resistere a qualsiasi bombardamento nucleare. Invece, Tycho Under era una grande caverna naturale come quella dove era sorto il quartiere della Vecchia Cattedrale di Luna City, e il tetto aveva uno spessore di pochi metri. La sutura più debole era tenuta calda per mezzo di tubi percorsi da acqua bollente per evitare che il gelo della superficie aprisse fenditure. Una bomba sarebbe bastata per mandare in briciole Tycho Under.

Ma non c’è limite alla potenza di una bomba a fusione: le Nazioni Federate ne potevano costruire una grossa a sufficienza da distruggere Luna City o, in teoria, un ordigno da giorno del Giudizio Universale capace di spaccare la Luna come un melone e concludere il lavoro che un piccolo asteroide aveva cominciato a Tycho Under. Se volevano farlo non potevo certo impedirglielo, perciò non ci pensai più.

Invece mi dedicai ai problemi che ero in grado di risolvere: sovrintendere ai lavori della nuova catapulta, cercare di realizzare migliori dispositivi di puntamento per le artiglierie laser che difendevano i radar (e anche mi davo da fare per convincere gli uomini a rimanere ai loro posti di combattimento: almeno la metà se l’era squagliata alle prime notizie dell’aumento del prezzo del ghiaccio), inoltre istituii dispositivi di emergenza decentralizzati, in tutte le grotte. Mike aveva predisposto il piano e io confiscai tutti i calcolatori non indispensabili (pagando con Nazionali nuovi di zecca), affidai l’incarico a McIntyre, ex ingegnere capo dell’Ente: il lavoro rientrava nelle sue capacità e io non avrei potuto occuparmi di tutti i problemi tecnici connessi, nemmeno se avessi provato.

Tenni da parte il calcolatore più grosso, quello che faceva la contabilità alla Banca di Hong Kong. Mi lessi il manuale di istruzioni e decisi che, per non saper parlare, era un calcolatore molto efficiente. Chiesi a Mike se se la sentiva di insegnargli la balistica. Stabilimmo un collegamento temporaneo fra le due macchine perché facessero conoscenza reciproca e mi fece sapere che sarebbe riuscito a insegnargli a svolgere il lavoro elementare che volevo affidargli (la direzione della nuova catapulta), ma che non si sarebbe mai fidato a salire su un’astronave guidata da lui: era troppo terra-terra e privo di senso critico. Stupido, insomma.

Ma a me non interessava che sapesse fischiare canzonette o raccontasse storielle. Volevo solo che lanciasse proiettili dalla catapulta al millisecondo esatto e alla velocità giusta, controllasse la traiettoria e l’impatto sulla Terra e poi riferisse i risultati.

La Banca di Hong Kong non aveva intenzione di cedercelo. Ma nel consiglio di amministrazione c’erano alcuni patrioti e noi promettemmo di restituirlo al termine del periodo di emergenza. Lo trasportammo alla nuova sede con il rolligon, dato che era troppo grande per le capsule della Metropolitana, impiegandoci un paio di settimane. Per farlo uscire dalla grotta dovetti scardinare un’enorme porta stagna; arrivato a destinazione lo ricollegai a Mike, che riprese le lezioni di balistica. C’era il pericolo che un attacco terrestre isolasse Mike dalla catapulta, lasciandoci praticamente inermi.

Il tentativo di trasformare le perforatrici in armi di difesa spaziale fu più facile, ma meno lineare. Riuscimmo tuttavia a dotare le nuove artiglierie con meccanismi di puntamento abbastanza efficaci e ottimi osservatori. In più una serie di telefoni installati nelle centrali di tiro permetteva a Mike di ordinare ai mitraglieri come e dove sparare. Quattro pezzi furono completamente automatizzati, in modo che Mike li potesse usare direttamente.