Non so niente di encefalografia.

– La conclusione e che noi conosciamo sufficientemente la nostra situazione.

Il governo, naturalmente, non puo far nulla in proposito.

Non so nemmeno se il sindaco o i nostri consiglieri si rendano conto della gravita della situazione.

Ma una cosa so di certo: noi cinque non abbiamo nulla da perdere e tutto da guadagnare.

Piu indaghiamo e piu possiamo sperare di salvarci.

Naturalmente, non siamo che agli inizi – continuo Anthor.

– Fin dove e arrivata l'opera di infiltrazione della Seconda Fondazione? – chiese Turbor.

– Non lo so.

Tutti gli indizi che abbiamo scoperto riguardano zone che sono ai confini della nostra nazione.

Il mondo capitale forse e ancora immune, ma non possiamo esserne certi, altrimenti non vi avrei sottoposto ad analisi.

Sospettavo in modo particolare di voi, dottor Darell, visto che avevate abbandonato le ricerche insieme a Kleise.

Kleise non ve l'ha mai perdonato.

Ho pensato che la Seconda Fondazione vi avesse condizionato, ma Kleise ha sempre insistito nel dire che voi eravate un codardo.

Perdonatemi, dottor Darell, dico tutto questo per rendere la mia posizione piu chiara.

Personalmente, penso di capire il vostro atteggiamento, e se si trattava di vilta, la considero in questo caso una colpa piu che perdonabile.

Darell sospiro prima di rispondere. – Io sono scappato.

Pensa cio che vuoi.

Ho cercato tuttavia di mantenere la nostra amicizia, ma Kleise non mi ha mai risposto, non si e mai mantenuto in contatto con me fino al giorno in cui mi ha spedito i tuoi diagrammi cerebrali, e l'ha fatto appena un settimana prima di morire.

– Se non vi dispiace – interruppe Homir Munn sempre piu nervoso.

– N-n-non vedo dove vogliate a-ar-rivare.

S…siamo pro…prio dei cospiratori d-da po…poco, visto che non fac…ciamo altro che chiac…chierare.

A parte il fatto che non vedo che altro potremmo fare.

Tutta la fac…cenda mi sembr…a stup…pida.

O…nde cerebrali e tu…tu…tte le altre sciocchezze.

Che avete intenzione di fare? Pelleas Anthor aveva gli occhi che gli luccicavano. – Esiste un piano.

Abbiamo bisogno di maggiori informazioni sulla Seconda Fondazione.

E la cosa piu importante.

Il Mulo, per cinque anni, non fece altro che cercarla senza riuscirci… o perlomeno cosi abbiamo immaginato.

Poi improvvisamente ha cessato le sue ricerche.

Perche? Perche aveva fallito? O perche invece s'era avvicinato alla meta? – Ancora p-parole – disse Munn amaro. – Come potremo mai saperlo? – Ascoltatemi.

La capitale del Mulo era su Kalgan.

Kalgan non faceva parte della sfera d'influenza commerciale della Fondazione prima del Mulo e non ne fa parte nemmeno adesso.

Kalgan, al momento, e governata da un uomo, Stettin, a meno che non ci sia un'altra rivoluzione di palazzo domani.

Stettin si fa chiamare Primo Cittadino e si considera il successore del Mulo.

E' stato creato quasi un culto delle doti soprannaturali e della grandezza del Mulo e il suo vecchio palazzo e conservato come un museo.

Nessuna persona non autorizzata puo entrarvi; niente all'interno e stato toccato.

– Ebbene? – Ebbene, perche e cosi? In tempi come questi, niente accade senza una ragione.

E se non fosse unicamente la superstizione a rendere intoccabile il palazzo del Mulo? E se fosse stata la Seconda Fondazione a organizzare tutto? In parole povere, se i risultati delle ricerche del Mulo fossero entro le mura…

– St… stup… idaggini.

– E perche no? – chiese Anthor. – Da quando e stata creata, la Seconda Fondazione si e tenuta sempre nascosta e ha interferito pochissimo nella storia galattica.

So bene che a noi sembrerebbe piu logico distruggere il palazzo o perlomeno far sparire i dati.

Ma bisogna considerare l'eccezionalita di questi maestri psicologi.

Sono dei Seldon redivivi; sono come il Mulo, e le loro azioni sono sempre mentali.

Non hanno bisogno di distruggere o far sparire le prove quando possono ottenere il medesimo risultato creando uno stato mentale.

Capite? Nessuno rispose e Anthor continuo: – E voi, Munn, siete proprio l'uomo adatto a raccogliere le informazioni di cui abbiamo bisogno.

– Io? – rispose l'altro senza fiato e guardandosi intorno rapidamente.

– Ma come posso fare una cosa del genere? Io non sono un uomo d'azione, non sono un eroe da televisione.

Sono un bibliotecario.

Se posso aiutarvi in qualche modo, d'accordo, sono pronto a rischiare contro la Seconda Fondazione, ma non mi mettero certo nello spazio per una mis…sione come questa.

– Statemi bene a sentire – disse Anthor pazientemente. – Il dottor Darell e io abbiamo gia deciso che siete l'uomo adatto.

Voi dite di essere un bibliotecario.

Bene! Vi siete sempre interessato di documenti sul Mulo.

Possedete di gia la piu grande collezione di materiale sul Mulo della Galassia.

E' naturale che voi cerchiate di raccogliere altro materiale.

Voi potreste chiedere l'autorizzazione a entrare nel palazzo senza destare sospetti.

Forse rifiuteranno ma non vi sospetteranno.

E c'e di piu.

Voi possedete un'astronave personale.

Ogni anno andate in vacanza su pianeti stranieri.

Siete gia stato una volta su Kalgan.

Non capite che non dovete far altro che comportarvi come avete fatto l'altra volta? – M…ma cosa pretendete, che vada a Kalgan e dica "P…er fav…ore mi lasciate entrare nel piu inviolabile dei vostri musei, s…signor P…primo Cittadino" – E perche no? – Ma, per la Galassia, mi cacceranno a pedate! – D'accordo.

Ammettiamo che non vi facciano entrare.

Voi tornerete qui e noi escogiteremo un altro sistema.

Munn non riusci piu a rispondere.

Gli sembrava d'essere stato ingannato.

E nessuno gli dava una mano per cavarlo da questo imbroglio.

Alla fine, nella casa del dottor Darell vennero prese due decisioni.

La prima fu che Munn, sebbene riluttante, sarebbe andato su Kalgan per le sue vacanze estive.

L'altra decisione, completamente estranea a coloro che avevano preso parte alla riunione, fu presa al suono dello scatto di chiusura del ricevitore di suoni poco prima di piombare in un sonno profondo.

Questa decisione, per ora, non ci interessa.

10. La crisi si avvicina

Era passata una settimana sulla Seconda Fondazione, e il Primo Oratore stava facendo entrare per la seconda volta lo studente.

– Devi avermi portato dei risultati interessanti, altrimenti non saresti cosi scuro in faccia.

Lo studente poso i fogli sul tavolo e disse: – Sei sicuro che il problema e reale? – Le premesse sono vere.

Non ho cambiato nulla.

– Allora devo accettare i risultati, e non voglio farlo.

– E' naturale.

Ma ora dimmi cos'e che ti preoccupa.

No, no, lascia stare i tuoi appunti.

Li sottoporro ad analisi piu tardi.

Nel frattempo spiegati a parole.

Dimmi cos'hai capito.

– Ebbene, Oratore… e evidente che un grande cambiamento nella psicologia di base s'e verificato sulla Prima Fondazione.

Fino a quando conoscevano l'esistenza del Piano Seldon, senza conoscerne i dettagli, erano fiduciosi, ma incerti.

Sapevano di riuscire ma non sapevano ne quando ne come.

Di conseguenza, vivevano in una continua atmosfera di tensione… che era proprio quello che Seldon desiderava.

Avremmo potuto contare sulla Prima Fondazione perche lavorava al massimo potenziale.

– Una metafora non troppo chiara – disse il Primo Oratore, – ma ti ho capito.

– Adesso, Oratore, sanno dell'esistenza della Seconda Fondazione.

Conoscono dettagli ben piu precisi che non i vaghi riferimenti di Seldon.

Ci considerano i guardiani del Progetto.

Sanno che c'e qualcuno che controlla ogni loro mossa e gli impedira di sbagliare.

Hanno percio abbandonato ogni iniziativa e si fanno trascinare come un peso morto.

Ho proprio paura di essermi espresso con un'altra metafora.

– Continua.

– E l'abbandono di ogni sforzo, la crescente inerzia, il lasciarsi trascinare a una cultura decadente ed edonistica, significano la rovina del Progetto.

Devono ritrovare la spinta.

– E questo e tutto? – No, c'e dell'altro.

La maggioranza reagisce in questo modo, ma e probabile che questo stato di cose provochi la reazione di isolati gruppi di individui.

Sapere di essere controllati e guidati fara nascere in questi non un sentimento di compiacenza, ma di ostilita.

Cio che si puo ricavare dal Teorema di Korillov…

– Si, si, conosco il teorema.

– Scusami Oratore.

E' difficile evitare la matematica.

Le conseguenze sono che non solo la Fondazione cadra nell'inerzia, ma una parte si rivolgera attivamente contro di noi.

– E questo e tutto? – Rimane un altro fattore, le cui probabilita sono piuttosto basse.

– Molto bene.

Di che si tratta? – Quando le energie della Prima Fondazione erano dirette solo contro l'Impero, e i loro nemici non erano che i resti di cio che rimaneva del passato, s'occupavano unicamente della tecnologia.

Ora che noi siamo entrati nel loro campo d'azione, probabilmente cambieranno il loro atteggiamento.

Cercheranno di diventare psicologi…

– Questo cambiamento – disse il Primo Oratore, – e gia avvenuto.

Lo studente strinse le labbra. – Allora tutto e finito.

Viene a crollare uno dei principi base del Progetto.

Oratore, se fossi vissuto al di fuori, sarei mai venuto a conoscenza di tutto cio? Il Primo Oratore parlo con serieta. – Ti senti umiliato, mio giovane amico, perche pensavi di capire tutto cosi bene e ora hai scoperto tante cose che ti erano state tenute nascoste.

Pensavi di essere un Signore della Galassia e ora ti rendi conto che sei vicino alla distruzione.

Naturalmente ti ribelli all'idea d'essere stato chiuso nella torre d'avorio nella quale sei stato educato.

Anch'io un tempo provai la medesima disillusione.

E naturale.

Eppure e necessario che durante i tuoi anni formativi tu non abbia contatto diretto con la Galassia; che tu rimanga qui, dove tutto il sapere e somministrato a piccole dosi e la tua mente viene adeguatamente allenata.

Avremmo potuto mostrarti questo… questo fallimento parziale del Progetto prima e risparmiarti lo choc adesso, ma tu non saresti riuscito ad afferrarne il significato in modo appropriato, come invece lo puoi adesso.

Allora, non riesci a vedere una soluzione al problema? Lo studente scosse la testa e disse senza speranza: – No, nessuna! – La cosa non e affatto sorprendente.