Prima Parte. La ricerca del Mulo

1. Due uomini e il Mulo

Il Mulo…

Fu dopo la caduta della Prima Fondazione che gli aspetti costruttivi del regime del Mulo presero un aspetto definito.

Fu il primo uomo, dopo il crollo definitivo del Primo Impero Galattico, a dare un assetto imperiale ai singoli territori.

Il precedente impero commerciale della Fondazione distrutta appariva come una labile unione di pianeti diversi tra loro malgrado l'impalpabile legame costituito dalle predizioni della psicostoria e non poteva essere paragonato al saldo controllo dell'«Unione dei Mondi» instaurato dal Mulo.

Al tempo della cosiddetta Era della Ricerca, l'Unione comprendeva un decimo dei pianeti che popolavano la Galassia, e un quindicesimo dei suoi abitanti…

Enciclopedia Galattica
[Tutte le citazioni dall'Enticlopedia Galattica che qui compaiono sono riprese dalla 116a edizione pubblicata nel 1020 E.F., dalle Edizioni Enciclopedia Galattica]

Ci sarebbe da dire molto di piu sul Mulo e sul suo Impero, ma la maggior parte delle notizie sono poco pertinenti alla storia che vogliamo raccontare.

Le note dell'enciclopedia trattano soprattutto delle condizioni economiche che favorirono l'ascesa del «Primo Cittadino del'Unione», tale era l'appellativo ufficiale del Mulo, e delle conseguenze economiche che ne derivarono.

Evidentemente chi scrisse queste note non era stato particolarmente colpito dalla rapidita con cui il Mulo, in soli cinque anni, dal nulla era arrivato a un cosi vasto dominio, e percio non ritenne opportuno dilungarsi.

Tralascio anche di rilevare che questa rapida espansione subi una Terminus, con l'autorizzazione dell'editore.

pausa improvvisa per dar modo al Mulo di consolidare le proprie conquiste.

Abbandoniamo quindi l'enciclopedia per continuare a descrivere la storia del Grande Interregno, tra il Primo e il Secondo Impero Galattico, cominciando dalla fine di questi cinque anni di consolidamento.

Politicamente l'Unione e stabile.

Economicamente, e prospera.

Ben pochi vorrebbero cambiare la pace del governo del Mulo con il caos che l'ha preceduto.

Nei mondi che appena cinque anni prima avevano conosciuto la Fondazione, si avvertiva forse una vaga nostalgia, ma niente piu.

I capi della Fondazione, ora giudicati inutili, erano morti, quelli invece ritenuti utili erano stati Convertiti.

Tra questi, uno dei piu efficienti era Han Pritcher, il nuovo luogotenente generale.

Ai tempi della Fondazione, Han Pritcher era un capitano, membro del partito segreto di opposizione democratica.

Quando la Fondazione era caduta nelle mani del Mulo senza opporre resistenza, Pritcher si era ribellato.

Ma poi era stato Convertito.

La Conversione non avveniva spontaneamente per il potere di una ragione superiore.

Persino Han Pritcher se ne rendeva conto.

Egli era stato cambiato perche il Mulo era un mutante e aveva poteri mentali tali da poter condizionare le menti a suo piacere.

E Pritcher ne era soddisfatto.

L'essere contento della Conversione ne era uno dei primi sintomi ma Pritcher non mostrava curiosita nemmeno per il cambiamento dei suoi sentimenti.

Ora, stava tornando dalla sua quinta spedizione negli immensi spazi della Galassia, fuori dai confini dell'Unione, ed era con gioia che questo veterano degli spazi.

Agente Segreto del Mulo, si preparava all'udienza con il "Primo cittadino".

La sua faccia era dura, come scolpita nel legno, e sembrava incapace d'ammorbidirsi in un sorriso.

Ma il Mulo poteva leggere con facilita nelle sue piu profonde emozioni.

Pritcher lascio l'aeromobile negli hangar del vecchio palazzo del vicere ed entro nel parco, a piedi, secondo la norma.

Cammino per circa un chilometro sulla strada che conduceva all'edificio principale.

Il parco era deserto e Pritcher sapeva che in tutto quello spazio non c'era ne una guardia, ne un soldato, ne un uomo armato.

Il Mulo non aveva bisogno di protezione.

Il Mulo era il migliore protettore di se stesso.

Pritcher ascoltava il suono dei suoi passi mentre osservava l'incredibile luce che si sprigionava dalle spesse mura metalliche dell'edificio sovraccarico d'arcate com'era nello stile caratteristico dell'architettura del tardo Impero.

S'ergeva massiccio sullo spiazzo erboso che dominava la citta.

In quel palazzo abitava un uomo solitario dalle mostruose doti mentali, e da lui dipendevano la nuova aristocrazia e tutta la struttura dell'Unione.

La grande e levigata porta d'ingresso si sposto silenziosamente di fronte al generale, ed egli entro.

Sali sulla larga scala mobile che portava ai piani superiori e si fermo davanti a una piccola entrata che dava negli appartamenti privati del Mulo, all'ultimo piano del Palazzo.

La porta s'apri.

Bali Channis era giovane e non era un Convertito.

In parole povere, il suo sistema emotivo non era stato ancora influenzato dal Mulo.

Il suo carattere era rimasto integro, come la natura l'aveva formato e l'ambiente modificato.

E anche lui era soddisfatto del suo stato.

Non ancora trentenne, era entrato nella migliore societa della capitale.

Era un giovane bello e brillante, e di conseguenza aveva successo in societa.

Era intelligente e sicuro di se, e per questo s'era conquistato la benevolenza del Mulo.

Questo doppio successo lo inorgogliva non poco.

Ora, per la prima volta, il Mulo l'aveva convocato per un'udienza privata.

Camminava baldanzoso per la lunga strada che conduceva al palazzo dalle grandi spirali d'alluminio un tempo residenza del vicere di Kalgan che governava in nome del vecchio Imperatore.

L'edificio era diventato la residenza del principe di Kalgan, quando anche questa parte di Galassia s'era staccata dall'Impero.

Ora era il palazzo del «Primo Cittadino dell'Unione", che governava l'Impero da lui stesso costruito.

Channis canticchiava tra se.

Si immaginava la ragione della chiamata.

Certamente, si trattava della Seconda Fondazione! Quel fantasma che aleggiava sopra ogni cosa, e che aveva costretto il Mulo, nel pieno della sua espansione territoriale, a diventare piu cauto e a interrompere le sue conquiste.

Ufficialmente, questa stasi politica veniva chiamata di "consolidamento".

Intanto, si propagavano diverse voci: e impossibile frenare le chiacchiere.

Per esempio, che il Mulo stava per riprendere l'offensiva: che aveva scoperto l'ubicazione della Seconda Fondazione e che si erano accordati per dividersi la Galassia.

Che il Mulo aveva deciso che la Seconda Fondazione non esisteva e avrebbe ripreso le sue conquiste e dominato sull'intera Galassia.

Ma era inutile dar retta a tutti i pettegolezzi che animavano i salotti.

Non era nemmeno la prima volta che tali notizie avevano cominciato a circolare.

Ma ora sembravano aver preso piu corpo, e tutti gli animi liberi e avventurosi che prosperano nei periodi di guerra, di spedizioni militari, di caos politico, e che se ne stanno nascosti nell'ombra nei periodi di stabilita e di pace, erano presi dalla frenesia.

Bail Channis apparteneva a questa categoria di persone.

Non aveva paura della misteriosa Seconda Fondazione.

Non temeva nemmeno il Mulo e lo proclamava ad alta voce.

Alcuni, forse, disapprovavano quel giovane cosi fortunato, e aspettavano nell'ombra il momento per vendicarsi dell'allegro rubacuori che non mancava di lanciare battute ironiche sull'aspetto fisico del Mulo e sulla sua vita solitaria.

Nessuno osava prender parte ai suoi scherzi, e ben pochi ne ridevano, ma, poiche non gli succedeva nulla, la sua fama era cresciuta enormemente.

Channis stava improvvisando le parole della sua canzoncina.

Parole senza significato che dicevano all'incirca cosi: La Seconda Fondazione/ terrorizza la Nazione/ e tutta la creazione.

Era giunto al palazzo.

L'imponente portone s'apri e lui sali sulla scala mobile.

Poi un ascensore automatico lo condusse ai piani superiori e Channis si fermo davanti alla porta che dava negli appartamenti del Mulo.

La porta si apri.

L'uomo che non aveva altro nome che il Mulo, e il cui unico titolo era quello di Primo Cittadino, guardava il panorama attraverso le pareti, opache all'esterno ma trasparenti dall'interno.

Nella luce del tramonto cominciavano a brillare le stelle che dipendevano tutte da lui.

Sorrise amaramente a quel pensiero.

Quelle stelle appartenevano a un individuo che ben pochi avevano visto! Nessun uomo avrebbe potuto guardare il Mulo senza riderne.

Quarantacinque chili distribuiti in un metro e settanta d'altezza.

Le sue costole racchiudevano una misera cassa toracica.

La sua faccia scarna aveva, all'altezza della bocca, una prominenza carnosa della lunghezza di sei centimetri.

Gli occhi soltanto non erano ridicoli.

Nella dolcezza dello sguardo, dolcezza strana per il piu grande conquistatore della Galassia, traspariva una sfumatura di tristezza.

Aveva stabilito la sua residenza su Kalgan, gaia capitale di un mondo ricco, perche l'aveva preferita alla capitale della Fondazione per la sua posizione piu centrale e strategica.

Ma anche in quell'atmosfera di prosperita e di ricchezza non era riuscito a trovare la pace.

I suoi sudditi lo temevano e gli obbedivano, forse lo ammiravano, ma sempre a distanza.

Ma chi l'avrebbe potuto guardare senza disprezzo? Solo coloro che lui aveva convertito.

E che valore poteva avere la loro lealta artificiale? Avrebbe potuto assumere titoli, creare un rituale elaborato, ma anche cosi non sarebbe cambiato nulla.

Meglio, o forse, meno peggio, essere semplicemente il Primo Cittadino, e tenersi nascosto.

Avverti improvvisamente dentro di se un potente e incontrollabile desiderio di ribellione.

Nessuna porzione di Galassia doveva essergli negata.

Da cinque anni ormai era rimasto sepolto nel silenzioso palazzo di Kalgan a causa della misteriosa, sconosciuta minaccia della Seconda Fondazione.

Aveva trentadue anni.

Non era vecchio, ma si sentiva vecchio.

Il suo corpo, malgrado i suoi poteri di mutante, era fisicamente debole.

Ogni stella, anche quelle che non vedeva, doveva essere conquistata.

Tutto doveva diventare suo! Vendetta su tutti.

Sull'umanita, di cui non faceva parte sulla Galassia, nella quale non c'era posto per lui.

Sul soffitto si accese una luce che lo avvertiva della presenza di un uomo nel palazzo.

Poteva seguire l'avanzare del visitatore.

Simultaneamente, come se tutti i suoi sensi di mutante fossero diventati piu acuti al solo accendersi di quella luce, avverti le emozioni che l'uomo che stava avanzando provava in ogni fibra del suo cervello.