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La bambina mi ha perfino saputo dire dove sia Gawyn: mi ha spiegato che sta dando la caccia ai miei assalitori e che quando li troverà li ucciderà tutti con la sua spada. E si è servita del povero Blackie per mimare il modo in cui lo avrebbe fatto. Non sono certa che le cose che lei mi dice possano essere sempre considerate credibili. Per esempio, mi ha detto che Re Edoardo è in Francia e che Padre Roche ha visto il diavolo, vestito tutto di nero e in sella ad uno stallone dello stesso colore.

Quest'ultima cosa potrebbe essere vera (che Padre Roche glielo abbia raccontato, non che abbia davvero visto il diavolo) perché la linea di demarcazione fra il mondo fisico e quello spirituale non è stata tracciata in maniera netta fino al Rinascimento, e la gente di quest'epoca aveva spesso visioni di angeli, del Giudizio Universale o della Vergine Maria.

Lady Imeyne si lamenta di continuo di quanto Padre Roche sia ignorante, illetterato e incompetente, e sta ancora cercando di convincere Eliwys a mandare Gawyn ad Osney a prendere un monaco. Quando le ho chiesto se poteva mandare a chiamare il prete perché pregasse con me (ritenevo che una richiesta di questo tipo non potesse essere considerata «sfacciata») lei mi ha inflitto una conferenza di mezz'ora riguardo a come Padre Roche avesse dimenticato parte del Venite, avesse spento le candele soffiando invece che pizzicandole e avesse così «sprecato molta cera», e avesse riempito la testa ai servitori con chiacchiere superstiziose (senza dubbio la storia del diavolo e del suo cavallo nero).

Nel quattordicesimo secolo i preti dei villaggi erano semplici contadini a cui era stato insegnato a recitare a memoria la messa e che avevano imparato un'infarinatura di latino. A me sembra che qui tutti puzzino nella stessa maniera, ma dal momento che la nobiltà considerava i servi della gleba come una razza diversa senza dubbio l'anima aristocratica di Lady Imeyne deve sentirsi offesa per il fatto di essere costretta a confessarsi con questo «villano».

Io non metto in dubbio che Padre Roche possa essere superstizioso e ignorante quanto lei afferma, ma non è incompetente. Quando stavo morendo mi ha tenuto la mano e mi ha detto di non avere paura. E io non ne ho avuta.

(Pausa)

Mi sento sempre meglio. Questo pomeriggio sono rimasta seduta per mezz'ora e stanotte sono scesa dabbasso per la cena. Lady Eliwys mi ha portato un abito e una sopravveste color senape da indossare e una specie di fazzoletto con cui coprire i miei capelli tagliati (non una cuffia, il che significa che Eliwys deve pensare che io sia ancora nubile nonostante tutti i discorsi di Lady Imeyne sulle daltriss). Non so se i miei vestiti non fossero adeguati o fossero semplicemente troppo belli per essere indossati comunemente, perché Eliwys non ha avanzato commenti al riguardo. Lei e Imeyne mi hanno aiutata a vestirmi, e anche se avrei voluto chiedere di potermi lavare prima di indossare quegli abiti nuovi ho preferito tacere per il timore di fare qualcosa che potesse accentuare i sospetti di Imeyne.

Già così lei mi ha osservata con occhio attento mentre allacciavo il vestito e le scarpe e non ha cessato di sorvegliarmi per tutta la sera. A tavola mi sono seduta fra le bambine ed ho diviso un vassoio con loro. Il castaldo è stato relegato alla massima estremità del tavolo e Maisry non si è vista da nessuna parte. Secondo il Signor Latimer i preti delle parrocchie mangiavano alla tavola del loro signore, ma probabilmente Lady Imeyne ritiene che il povero Padre Roche manchi anche di etichetta nel mangiare.

La cena è stata a base di carne… credo cacciagione… e di pane. La carne sapeva di cinnamomo, di sale e della mancanza di permanenza in frigorifero, e il pane era duro come una pietra, ma entrambe le cose erano comunque meglio del porridge e credo di non aver commesso errori.

Nonostante questo, sono certa che ne sto facendo di continuo e che è per questo che Lady Imeyne è tanto sospettosa nei miei confronti: i miei vestiti, le mie mani, probabilmente il modo in cui costruisco le frasi nel parlare, sono tutte cose leggermente (o forse più che leggermente) fuori posto, e il tutto concorre a farmi apparire straniera, diversa… e sospetta.

Lady Eliwys è troppo preoccupata a causa del processo di suo marito per notare qualcosa e le bambine sono troppo giovani, ma a Lady Imeyne non sfugge nulla e probabilmente sta già stilando una lista sul mio conto come quella che riguarda Padre Roche. Ringrazio Dio di non aver detto di essere Isabel de Beauvrier, perché nonostante l'inverno lei sarebbe stata capace di andare fin nello Yorkshire pur di sbugiardarmi.

Gawyn è arrivato dopo cena, quando Maisry… che aveva infine fatto la sua comparsa con un orecchio rosso e una ciotola di legno piena di birra in mano… aveva già provveduto a trascinare le panche davanti al focolare e ad alimentare il fuoco con parecchi ceppi di pino in modo che le donne potessero cucire alla luce gialla delle fiamme.

Gawyn si è fermato davanti ai paravento, ovviamente di ritorno da una dura cavalcata, e per un lungo momento nessuno si è accorto di lui. Rosemund stava ricamando con aria assorta, Agnes era intenta a spingere avanti e indietro il carretto di legno con sopra il cavaliere giocattolo ed Eliwys stava parlando in tono serio con Imeyne a proposito del contadino malato, che a quanto pare non se la sta cavando molto bene. Siccome il fumo del focolare mi faceva dolere il petto, io ho girato la testa per allontanarmi da esso ed evitare di tossire, e così ho visto Gawyn fermò là, intento a contemplare Eliwys.

Dopo un momento Anges ha mandato il carretto a sbattere contro il piede di Imeyne, che l'ha rimproverata dicendole che era la figlia stessa del demonio, e allora Gawyn si è deciso ad avanzare nella sala. Io ho subito abbassato lo sguardo, pregando che si decidesse a rivolgermi la parola.

Lui lo ha fatto, piegando a terra un ginocchio davanti alla panca su cui ero seduta.

— Buona dama — ha detto, — sono lieto di vedere che stai meglio.

Non sapendo se le convenienze mi permettessero di replicare… o cosa fosse giusto replicare… mi sono limitata ad abbassare ulteriormente la testa.

— Lady Katherine — ha continuato lui, restando in ginocchio come un servitore, — mi è stato riferito che non ricordi nulla dei tuoi assalitori. È cosi?

— Sì — ho mormorato.

— Né dei tuoi servitori, o di dove possono essere fuggiti?

Io mi sono limitata a scuotere il capo, sempre con lo sguardo basso.

— Ho notizie di quei rinnegati, Lady Eliwys — ha annunciato allora lui, spostando lo sguardo su Eliwys. — Ho trovato le loro tracce: erano parecchi, ed erano a cavallo.

Confesso di aver temuto di sentirgli dire di aver catturato e impiccato qualche povero contadino intento a raccogliere legna.

— Imploro il tuo permesso di inseguirli per vendicare questa dama — ha proseguito Gawyn.

Eliwys ha subito assunto uno sguardo cauto e pieno di disagio, lo stesso di quando si erano incontrati la volta precedente.

— Mio marito ci ha detto di restare qui fino al suo arrivo — ha replicato, — e ti ha ordinato di restare con noi per proteggerci. Non puoi andare.

— Non hai ancora cenato — è intervenuta Lady Imeyne, in un tono che ha chiuso l'argomento.

Gawyn si è rialzato.

— Ti ringrazio per la tua gentilezza, signore — ho detto, in fretta. — So che sei stato tu a trovarmi, nel bosco. — Ho tratto un respiro e ho sorriso, poi ho continuato. — Ti imploro, vuoi dirmi dov'è il luogo dove mi hai trovata?

Avevo cercato di dire troppe cose troppo in fretta, e così ho cominciato a tossire, traendo respiri eccessivamente profondi e piegandomi in due per il dolore.

Quando finalmente mi sono ripresa, Lady Imeyne aveva già preparato sul tavolo carne e formaggio per Gawyn e Eliwys era tornata al suo cucito, così non ho saputo nulla.

No, questo non è esatto. Adesso so perché Eliwys aveva un'aria così guardinga quando lui è arrivato e perché Gawyn si è inventato quella storia a proposito di una banda di rinnegati. E quale sia stata la causa di quella conversazione sulle «daltriss»