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Era evidente che la bambina era perfettamente in grado di cavalcare, come dimostrava il fatto che né Rosemund né il ragazzo intento a sellare un cavallo per Kivrin la degnavano di uno sguardo, ma Agnes appariva così piccola appollaiata lassù con gli stivali dalla suola morbida infilati nelle staffe accorciate… e senza dubbio non era capace di cavalcare con cautela più di quanto riuscisse a camminare senza correre.

Cob sellò il roano e lo portò fuori, poi rimase fermo, in attesa.

— Cob! — gridò Rosemund, in tono rude. Il ragazzo si chinò e congiunse le mani per formare una staffa e dopo averla usata per salire in sella Rosemund aggiunse: — Non restare lì fermo come un idiota. Aiuta Lady Katherine.

Il ragazzo si affrettò ad andare a offrire le mani a Kivrin perché potesse montare in sella ma lei esitò per un momento, chiedendosi cosa fosse successo a Rosemund… era ovvio che la ragazza era rimasta sconvolta dalla notizia che Gawyn era andato da Sir Bloet… anche se aveva mostrato di non sapere nulla del processo in cui era coinvolto suo padre, forse ne sapeva più di quanto sua madre, sua nonna o la stessa Kivrin pensassero.

Imeyne aveva detto che Sir Bloet era un uomo molto potente e che avrebbero potuto avere molto bisogno della sua simpatia… forse questo significava che i guai di Lord Guillaume erano più seri di quanto Eliwys immaginasse e che Rosemund lo aveva intuito da sola, mentre se ne stava seduta in silenzio a riflettere e a cucire.

— Cob! — scattò ancora la ragazza, con voce tagliente, anche se era evidente che il ragazzo stava aspettando che Kivrin si decidesse a montare in sella, — la tua pigrizia finirà per impedirci di incontrare Padre Roche.

Kivrin rivolse al ragazzo un sorriso rassicurante e posò le mani sulle sue spalle. Una delle prime cose sui cui il Signor Dunworthy aveva insistito erano state le lezioni di equitazione, e lei se l'era cavata piuttosto bene. Per fortuna la sella laterale femminile non era stata inventata fino al 1390 e le selle medievali erano molto alte di arcione sia davanti che dietro… anzi, questa era ancora più alta di quella su cui lei aveva imparato.

Con ogni probabilità sarò io a cadere di sella e non Agnes, pensò, osservando la bambina che se ne stava appollaiata con aria sicura sul suo pony, senza neppure tenersi all'arcione ma addirittura girata all'indietro per armeggiare con le sacche della sella.

— Muoviamoci! — ingiunse Rosemund, in tono impaziente.

— Sir Bloet ha detto che mi porterà una briglia d'argento per Saraceno — affermò Agnes, che stava ancora frugando nelle sacche della sella.

— Agnes! Muoviamoci! — ripeté Rosemund. — Sta per piovere.

— No, non pioverà — ribatté la bambina, per nulla preoccupata. — Sir Bloet…

— Oh, adesso sai anche prevedere le condizioni del tempo? — infuriò Rosemund. — Sei soltanto una neonata! Una neonata piagnucolosa!

— Rosemund, non parlare in questo modo a tua sorella — intervenne Kivrin, avvicinandosi alla giumenta della ragazza e afferrandone le redini lente. — Cosa ti prende, Rosemund? Qualcosa ti ha turbata?

— Soltanto il fatto di doverci attardare qui a sentire gli sproloqui di una neonata — ritorse Rosemund, tendendo le redini con un gesto brusco.

Kivrin le lasciò andare, accigliandosi, e posò il piede sulle dita intrecciate di Cob in modo da permettergli di aiutarla a montare in sella. Non aveva mai visto Rosemund comportarsi in questo modo.

Uscirono nel cortile, oltrepassando il recinto dei maiali ora vuoto e uscendo sulla piazza del paese. Era una giornata plumbea, con il cielo coperto da uno strato di nubi basse e pesanti, e senza traccia di vento; l'aria fredda dava una sensazione umida e nebbiosa, e Rosemund aveva probabilmente avuto ragione nel dire che stava per piovere. La ragazza spinse il cavallo ad un passo più allungato.

Il villaggio si stava manifestamente preparando al Natale, come indicavano il fumo che usciva dal tetto di ogni capanna e i due uomini che ad un'estremità della piazza erano intenti a tagliare legna e a gettarne i pezzi su un mucchio già enorme. Un grosso pezzo di carne annerita… la capra?… stava arrostendo allo spiedo accanto alla casa del castaldo, la cui moglie era seduta davanti alla costruzione intenta a mungere la mucca al cui fianco ossuto Kivrin si era appoggiata il giorno in cui aveva cercato di trovare da sola il sito della transizione. Kivrin e il Signor Dunworthy avevano avuto una discussione riguardo al fatto se lei dovesse imparare o meno a mungere le mucche. Kivrin aveva ^stenuto che le mucche non venivano munte d'inverno nel quattordicesimo secolo e che si lasciava che il loro latte si prosciugasse, usando invece quello di capra per fare il formaggio, e aveva anche sostenuto che le capre non erano considerate animali da macello.

— Agnes! — gridò Rosemund, in tono furioso.

Sollevando lo sguardo, Kivrin vide che Agnes si era fermata ed era di nuovo girata sulla sella, anche se al richiamo della sorella fu pronta a riprendere il cammino.

— Non ti aspetterò oltre, bamboccia! — esclamò però Rosemund, e spinse il cavallo al trotto, sparpagliando i polli e quasi travolgendo una ragazzina scalza e con le braccia cariche di legna.

— Rosemund! — chiamò Kivrin, ma lei era già fuori portata d'udito e Kivrin non voleva lasciare Agnes sola per andarle dietro. — Tua sorella è irritata per il fatto che andiamo a prendere l'agrifoglio? — chiese quindi ad Agnes, sapendo che non era così ma sperando che la bambina le fornisse qualche informazione.

— Lei è sempre irritata — ribatté Agnes. — La nonna si arrabbierà per il fatto che sta cavalcando in maniera tanto infantile — aggiunse, facendo trottare decorosamente il proprio pony attraverso la piazza e rivolgendo al tempo stesso un cenno del capo alla gente del villaggio… un vero modello di maturità.

La ragazzina che Rosemund per poco non aveva travolto si fermò a guardarle a bocca aperta, la moglie del castaldo sollevò lo sguardo con un sorriso al loro passaggio e si rimise a mungere, mentre i due uomini intenti a tagliare la legna si tolsero il cappello e s'inchinarono.

Subito dopo oltrepassarono la baracca in cui Kivrin si era rifugiata il giorno in cui aveva cercato di trovare il sito, la capanna in cui era rimasta seduta mentre Gawyn riportava le sue cose al maniero.

— Agnes — domandò, — Padre Roche è venuto con voi quando siete andati a prendere il ceppo di Natale?

— Sì, perché lo doveva benedire — annuì la bambina.

— Oh — mormorò Kivrin, delusa perché aveva sperato che il prete potesse essere andato con Gawyn a prendere le sue cose e sapesse quindi dov'era il sito della transizione. — Gawyn è stato aiutato da qualcuno a portare le mie cose al maniero? — chiese poi.

— No — replicò Agnes, ma lei non riuscì a capire se lo sapesse davvero o meno. — Gawyn è molto forte… con la sua spada ha ucciso quattro lupi.

Sembrava una cosa improbabile, ma lo stesso si poteva dire del salvataggio di una fanciulla assalita nei boschi, e poi era ovvio che Gawyn era pronto a fare qualsiasi cosa che potesse conquistargli l'amore di Eliwys, anche trascinare a casa un carro da solo.

— Padre Roche è forte — commentò Agnes.

— Padre Roche se n'è andato! — ribatté Rosemund, che era già scesa di sella, aveva legato il cavallo al portico di accesso al cimitero ed era in piedi in mezzo al cortile della chiesa con le mani sui fianchi.

— Hai controllato in chiesa? — domandò Kivrin.

— No — ribatté Rosemund, cupa, — ma guarda quanto sta aumentando il freddo. Padre Roche ha troppo buon senso per aspettare qui che si metta a nevicare.

— Guarderemo in chiesa — decise Kivrin, smontando e porgendo le braccia ad Agnes. — Vieni, Agnes.

— No — rifiutò lei, mostrandosi quasi cocciuta quanto la sorella. — Aspetterò qui con Saraceno — spiegò, accarezzando la criniera dell'animale.

— Saraceno starà bene anche da solo — dichiarò Kivrin, protendendosi per prendere la bambina e posarla a terra. — Avanti, guardiamo prima in chiesa — continuò, prendendola per mano mentre apriva il cancello del portico per entrare nel cortile della chiesa.