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— Cosa mi dice del personale dell'Associazione Nazionale?

— È qui soltanto durante l'estate — spiegò lei, tenendo le pietre sotto l'acqua per pulirle.

Dunworthy aveva sperato che qualcuno agli scavi risultasse essere la fonte del virus, che Badri fosse venuto a contatto con qualche persona del posto, un membro dell'Associazione Nazionale o un cacciatore di anatre. I myxovirus non agivano però tramite portatori sani, quindi il misterioso locale avrebbe dovuto essere malato lui stesso e Mary si era tenuta in contatto con ogni ospedale e studio medico dell'intera Inghilterra. Non c'era stato un solo caso fuori del perimetro.

Montoya accostò le pietre a un riflettore agganciato a uno dei pali di sostegno e le rigirò sotto la luce esaminando i bordi ancora fangosi.

— Cosa mi dice degli uccelli?

— Gli uccelli? — ripeté lei, e Dunworthy si rese conto che da come si era espresso sembrava che stesse suggerendo di reclutare i passeri di passaggio perché l'aiutassero a sollevare il coperchio della tomba.

— Il virus potrebbe essere diffuso dagli uccelli… anatre, oche, polli — spiegò, anche se non era certo che i polli fossero la sede del focolaio d'infezione. — Ce ne sono lì agli scavi?

— Polli? — fece lei, tenendo una delle pietre sollevata sotto la luce.

— A volte i virus mutanti nascono dall'intersezione fra virus umani e animali — precisò Dunworthy. — Il pollame è il più comune ricettacolo di un focolaio di infezione, ma a volte possono essere responsabili anche i pesci, o i maiali. Avete dei maiali, lì agli scavi?

Montoya stava continuando a guardarlo come se lo credesse impazzito.

— Gli scavi sono in una fattoria dell'Associazione Nazionale, giusto? — domandò lui.

— Sì, ma la fattoria vera e propria si trova a tre chilometri di distanza e qui siamo nel centro di un campo d'orzo. In giro non ci sono maiali, uccelli o pesci — ribatté Montoya e riprese a esaminare le pietre.

Niente uccelli. Niente maiali. Niente locali. La fonte del virus non era neppure lì agli scavi, forse non era da nessuna parte e l'influenza di Badri era mutata spontaneamente, come Mary aveva detto che a volte accadeva… un virus mutante apparso dal nulla e calato su Oxford come la peste era calata sugli involontari abitanti del cortile della chiesa.

Montoya stava ancora tenendo le pietre vicino alla luce e cercava di eliminare gli occasionali grumi di fango con un'unghia per poi sfregare la superficie… e di colpo Dunworthy si rese conto che quelle che stava esaminando erano ossa, forse le vertebre o le ossa dei piedi del cavaliere. Requiescat in pace.

Infine l'archeologa trovò ciò che apparentemente stava cercando, un osso irregolare delle dimensioni di una noce con un lato ricurvo. Lasciate ricadere le altre nel vassoio si frugò nella tasca della camicia alla ricerca di uno spazzolino da denti a manico corto e cominciò a sfregare le estremità concave dell'osso con espressione accigliata.

Gilchrist non avrebbe mai accettato come fonte una mutazione spontanea, era troppo innamorato della teoria che un virus del quattordicesimo secolo potesse essere passato attraverso la rete, così come era troppo innamorato dell'autorità che gli derivava dall'essere Sostituto Preside della Facoltà di Storia per accondiscendere ad arrendersi, anche se lui avesse trovato stormi di anatre che guazzavano nelle pozzanghere del cortile della chiesa.

— Devo mettermi in contatto con Basingame — disse. — Dove si trova?

— Basingame? — ripeté Montoya, che aveva ancora un'espressione accigliata. — Non ne ho idea.

— Ma… credevo che lo avesse trovato. Quando ha telefonato, il giorno di Natale, ha detto che doveva rintracciarlo perché autorizzasse la Deroga dell'SSN.

— Lo so. Ho passato due giorni a chiamare ogni centro di pesca al salmone e alla trota in Scozia e alla fine ho deciso che non potevo aspettare oltre. Se vuole il mio parere, lui è dovunque ma non in Scozia — dichiarò, tirando fuori un coltello a serramanico dalla tasca dei jeans e sfregando con esso l'estremità irregolare dell'osso. — A proposito dell'SSN, farebbe una cosa per me? Continuo a chiamare ma il loro numero è sempre occupato, quindi le dispiacerebbe fare una corsa fin là e dire loro che ho bisogno di aiuto? Riferisca che questi scavi hanno un valore storico insostituibile e che tutto andrà perduto in maniera irrecuperabile se non mi manderanno almeno cinque persone e una pompa.

Il coltello s'impigliò e lei si accigliò maggiormente, continuando il suo lavoro.

— Come ha fatto a ottenere l'autorizzazione di Basingame se non sa dove si trova? Credevo che sul modulo ci volesse la sua firma.

— Infatti — confermò Montoya. Una scheggia d'osso si staccò improvvisamente e andò a cadere sul sudario di plastica. Montoya esaminò ancora l'osso e lo lasciò infine ricadere nella scatola con espressione più serena. — L'ho falsificata.

Accoccolatasi vicino alla luce, tirò fuori dal terreno altre ossa, con aria assorta come quella di Colin quando esaminava la sua gomma da masticare, tanto che Dunworthy si chiese se ricordasse che Kivrin era nel passato o se si fosse dimenticata di lei come pareva essersi dimenticata dell'epidemia.

Chiuse la comunicazione domandandosi se l'archeologa se ne sarebbe accorta e tornò all'Infermeria per riferire a Mary cosa aveva appurato e per cominciare a interrogare di nuovo i casi secondari, alla ricerca della fonte. La pioggia stava cadendo fitta e violenta, riversandosi in rivoli dalle grondaie e lavando via cose di insostituibile valore storico.

I suonatori di campane e Finch erano ancora impegnati nella loro esecuzione, effettuando le variazioni una dopo l'altra nel loro ordine prestabilito, piegando le ginocchia con lo stesso aspetto assorto di Montoya e restando alle loro campane fino in fondo. I rintocchi si snodavano sonori e plumbei nella pioggia, come un allarme o un grido di aiuto.

ESTRATTO DAL DOMESDAY BOOK
(064996-065537)

Vigilia di Natale 1320 (Vecchio Calendario) Non ho tutto il tempo che credevo. Quando sono tornata dalle cucine, poco fa, Rosemund mi ha detto che Lady Imeyne voleva vedermi. Imeyne era immersa in una fitta conversazione con l'inviato del vescovo e dalla sua espressione ho creduto che stesse elencando i peccati di Padre Roche, ma quando io e Rosemund ci siamo avvicinate lei ha puntato un dito verso di me.

— È questa la donna di cui ti ho parlato — ha affermato.

Donna, non fanciulla, e il suo tono era critico e quasi di accusa, tanto che mi sono chiesta se avesse esposto all'inviato la sua teoria secondo cui sarei una spia francese.

— Dice di non ricordare nulla — ha continuato, — e tuttavia riesce a parlare e a leggere. Dov'è la tua spilla? — ha chiesto poi a Rosemund.

— Sul mantello — ha risposto lei. — L'ho lascito in solaio.

— Vallo a prendere.

Rosemund ha obbedito con riluttanza.

— Sir Bloet ha portato a mia nipote una spilla nuziale su cui ci sono delle parole nella lingua romana — ha dichiarato Lady Imeyne, non appena Rosemund è uscita, guardandomi con aria di trionfo. — Lei ne ha decifrato il significato e questa notte in chiesa ha pronunciato le parole della messa prima che il prete le dicesse.

— Chi ti ha insegnato a leggere? — mi ha domandato l'inviato del vescovo, con voce impastata a causa del vino.

Ho pensato di insistere sul fatto che era stato Sir Bloet a dirmi il significato di quelle parole, ma ho avuto paura che lui potesse negarlo.

— Non lo so — ho replicato. — Non ho memoria della mia vita da quando sono stata assalita nel bosco, perché mi hanno colpita alla testa.

— All'inizio ha parlato in una lingua che nessuno sapeva comprendere — ha insistito Imeyne, come se questa fosse un'ulteriore prova e senza che io riuscissi a capire se stava cercando di dimostrare che ero colpevole di qualcosa o in che modo l'inviato del vescovo potesse entrare in quella faccenda. — Santo padre, quando ci lascerai andrai a Oxenford? — ha chiesto poi.