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Lady Imeyne si schiarì la gola con un suono che era quasi un ringhio e il prete parve riscuotersi. Consegnato il libro a Cob, che indossava un saio sporco e un paio di scarpe di cuoio troppo grandi per lui, si inginocchiò davanti all'altare, poi riprese il libro e cominciò la funzione.

Kivrin recitò le parole fra sé insieme a lui, pensandole in latino e sentendo l'eco della versione fornita dal traduttore.

— 'Cosa voi dite, O Pastori?' — recitò Padre Roche, cominciando il salmo responsoriale. — 'Parlate: diteci chi è apparso sulla terra.'

S'interruppe e si accigliò, guardando in direzione di Kivrin.

Ha dimenticato cosa deve dire, pensò lei, e scoccò un'occhiata ansiosa a Imeyne nella speranza che lei non si fosse resa conto che il brano non era finito, ma la vecchia aveva sollevato la testa e stava trapassando il prete con lo sguardo, la mascella serrata sotto la cuffia di seta.

Roche stava ancora fissando Kivrin con aria accigliata.

— 'Parlate, cosa avete visto?' — proseguì, e Kivrin esalò un sospiro di sollievo. — 'Diteci chi è apparso.'

Questo non era esatto, e Kivrin recitò silenziosamente il verso successivo, cercando di comunicarlo al prete con la forza della volontà.

— 'Abbiamo visto il Bambino appena nato…'

Roche non mostrò di aver notato il movimento delle sue labbra, anche se la stava guardando in piena faccia.

— 'Ho visto… — cominciò, e s'interruppe ancora.

— 'Abbiamo visto il Bambino appena nato' sussurrò Kivrin, e si accorse che Lady Imeyne si era girata verso di lei.

— 'E gli Angeli che cantano le lodi del Signore' — continuò Roche. Anche quella frase non era esatta, e subito Lady Imeyne tornò a concentrare sul prete il proprio sguardo carico di disapprovazione.

Senza dubbio il vescovo sarebbe stato informato di questo, come anche delle candele e dell'alba dal bordo logoro, e di chissà quali altri errori e infrazioni che il prete stava commettendo.

— 'Parlate, cosa avete visto?' — sillabò silenziosamente Kivrin, e di colpo il prete parve ritrovare il filo del discorso.

— 'Parlate, cosa avete visto??' — scandì con voce nitida. — 'Diteci della nascita di Cristo. Noi abbiamo visto il Bambino neonato e gli angeli che cantano le lodi del Signore.'

Iniziò quindi il Confiteor Deo e Kivrin lo sussurrò insieme a lui, cominciando a rilassarsi un poco quando il prete arrivò fino in fondo senza errori, anche se continuò a tenerlo attentamente d'occhio mentre lui si spostava verso l'altare per l'Orámus Te.

Padre Roche indossava un saio nero sotto l'alba ed entrambi davano l'impressione di essere stati un tempo di ricca fattura ma erano troppo corti per lui, tanto che quando il prete si chinò davanti all'altare Kivrin riuscì a vedere una buona decina di centimetri della sua logora calzamaglia marrone. Probabilmente alba e saio erano appartenuti al prete che lo aveva preceduto oppure erano stati accantonati dal cappellano di Lady Imeyne.

Il prete della Santa Chiesa Riformata aveva avuto indosso un'alba di poliestere, infilata su un maglione marrone e un paio di jeans, ed aveva garantito a Kivrin che la messa era assolutamente autentica anche se veniva tenuta a metà pomeriggio. L'antifona risaliva all'ottavo secolo, così le aveva detto, e le stazioni della via crucis con i loro macabri dettagli erano copie esatte di quelle esistenti a Torino. La chiesa era però stata convertita in un negozio di cartoleria e avevano dovuto usare un tavolo pieghevole come altare, mentre fuori il carillon della Torre Carfax era impegnato a demolire «Venne nella Mezzanotte Limpida».

— Kyrie eléison — recitò Cob, con le mani giunte.

— Kyrie eléison — ripeté Padre Roche.

— Christe eléison — disse Cob.

— Christe eléison — esclamò con entusiasmo Agnes.

Kivrin la zittì portandosi un dito alle labbra. Signore abbi pietà. Cristo abbi pietà, Signore abbi pietà.

Nel servizio ecumenico avevano usato il Kyrie, probabilmente in conseguenza di un patto che il prete della Santa Chiesa Riformata aveva stretto con il vicario pur di poter anticipare al pomeriggio la messa di mezzanotte, e il ministro della Chiesa del Millennio si era rifiutato di recitarlo, assumendo un'espressione di fredda disapprovazione finché non si era concluso. Un'espressione come quella di Lady Imeyne.

Adesso Padre Roche non sembrava avere più problemi. Recitò il gloria e il graduale senza esitazioni e cominciò il vangelo.

— Initium sancti Evangelii secundum Luke — disse, e cominciò a leggere faticosamente in latino. — 'Accadde in quei giorni che un decreto venisse emesso da Cesare Augusto di censire tutto il mondo.

Il vicario aveva letto quegli stessi versi a St. Mary, usando la versione della Bibbia Anglicana sulla quale aveva insistito il rappresentante della Chiesa del Millennio e che cominciava con: 'In quel tempo i politici inflissero un aumento delle tasse ai contribuenti'. Quello era però lo stesso vangelo che Padre Roche stava ora faticosamente recitando.

'E all'improvviso ci fu accanto all'angelo una moltitudine di schiere celesti che lodavano Dio e dicevano Gloria nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà' — concluse, poi baciò il vangelo e aggiunse: — Per evangélica dicta deléantur nostro delícta.

Adesso era giunto il momento del sermone, se pure ce ne sarebbe stato uno, dato che nella maggior parte delle chiese di villaggio i preti si limitavano a tenere una predica durante le messe più importanti e anche in quel caso si trattava soltanto di una lezione di catechismo in cui venivano elencati i sette peccati capitali o i sette Atti di Misericordia. Probabilmente il sermone sarebbe stato riservato alla messa alta della mattina di Natale.

Padre Roche si portò però davanti alla navata centrale che si era quasi completamente intasata di nuovo ora che gli abitanti del villaggio si erano appoggiati alle colonne o gli uni agli altri nel tentativo di trovare una posizione confortevole, e cominciò a parlare.

— Nei giorni in cui Cristo venne sulla terra dal cielo, Dio mandò dei segni perché gli uomini sapessero della sua venuta, e negli ultimi giorni ci saranno di nuovo dei segni. Ci saranno carestia e pestilenza, e Satana dilagherà sulla terra.

Oh, no, pensò Kivrin, non parlare del diavolo in sella ad un cavallo nero.

E lanciò un'occhiata a Imeyne. La vecchia appariva furiosa, ma sarebbe stato così qualsiasi cosa Padre Roche avesse detto, perché Imeyne era decisa a trovare mancanze ed errori da riferire al vescovo. Lady Yvolde appariva leggermente irritata e tutti gli altri avevano quell'espressione di stanca pazienza che la gente ha sempre quando ascolta un sermone, indipendentemente dal secolo in cui si trova a vivere. Kivrin aveva avuto la stessa espressione nella chiesa di St. Mary, il Natale precedente.

Quel sermone aveva avuto come argomento l'eliminazione dei rifiuti, e il decano della Chiesa di Cristo aveva esordito dicendo: 'La Cristianità ha avuto inizio in una stalla. Dovrà finire in una fogna?'

Però non aveva avuto importanza perché era mezzanotte e la chiesa di St. Mary aveva un pavimento di pietra e un vero altare, e chiudendo gli occhi lei era riuscita ad annullare la navata coperta dai tappeti, gli ombrelli e le candele laser. Sollevando l'imbottitura di plastica si era inginocchiata sul pavimento di pietra e aveva immaginato come dovesse essere nel medioevo.

Il Signor Dunworthy l'aveva avvertita che non sarebbe stato come lei immaginava e aveva avuto ragione, naturalmente… ma non riguardo a questa messa, perché lei l'aveva immaginata proprio così, con il pavimento di pietra, il Kyrie mormorato a mezza voce, l'odore dell'incenso e del sego nell'aria fredda.

— Il Signore verrà con fuoco e pestilenze e noi tutti periremo — stava continuando Roche, — ma anche in questi ultimi giorni la misericordia divina non ci abbandonerà e lui ci manderà aiuto e conforto e ci porterà al sicuro nei cieli.