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«Bene. È in ottime condizioni.»

«Mi fa piacere.»

«Ho visto la mia vicina, in biblioteca» disse Shadow. «La signora Olsen. Mi stavo chiedendo…»

«Che cosa le si è infilato su per il sedere e poi ci è morto?»

«Se vuoi metterla così.»

«È una storia lunga. Se vieni con me te la racconto.»

Shadow ci pensò un istante, poi disse: «D’accordo». Salì accanto al posto di guida e Mulligan si diresse a nord della città. Spense le luci e parcheggiò sul ciglio di una strada.

«Darren Olsen conobbe Margie all’università di Stevens Point e la portò quassù a Lakeside. Lei si stava specializzando in giornalismo. Lui studiava gestione alberghiera, qualcosa del genere. Quando arrivarono qui restarono tutti a bocca aperta. Questo succedeva tredici o quattordici anni fa. Lei era bellissima… con quei capelli neri…» si interruppe. «Darren dirigeva il Motel America a Camden, trenta chilometri a ovest. Solo che nessuno si voleva fermare a Camden e a un certo punto il motel chiuse. Nel frattempo avevano avuto due figli. All’epoca Sandy aveva undici anni. Il piccolino — Leon — era ancora un bebè.

«Darren Olsen non era un uomo coraggioso. Al liceo giocava bene a football, ed è stata l’ultima volta che ha combinato qualcosa di buono. Comunque. Non riuscì a trovare il coraggio di dire a Margie che era rimasto senza lavoro. Per un mese o due continuò a uscire, la mattina, per tornare a casa la sera tardi e lamentarsi della dura giornata al motel.»

«E cosa faceva, invece di lavorare?» chiese Shadow.

«Mmm. Non so di preciso. Immagino che arrivasse fino a Ironwood, o magari giù a Green Bay. Probabilmente all’inizio avrà cercato lavoro, ma nel giro di poco tempo si è messo a bere, a fumare erba e magari ad accompagnarsi ogni tanto con qualche donna in cerca di un po’ di piacere. Magari giocava d’azzardo. Quello che so per certo è che prosciugò il conto di entrambi nel giro di dieci settimane. Che Margie venisse a scoprirlo era solo questione di tempo… pronti, via!»

Mise in moto, accese luci e sirene e fece vedere i sorci verdi a un ometto con una macchina targata Iowa che era sceso dalla collina a centoventi all’ora.

Fatta la multa al furfante dello Iowa, Mulligan riprese il racconto.

«Dov’ero arrivato? Ah sì. Allora Margie lo butta fuori e chiede il divorzio. La causa si trasforma in una feroce battaglia sull’affidamento. Così le chiamano sui settimanali scandalistici. "Feroce Battaglia sull’Affidamento dei Figli." Li affidarono a lei. Darren ottenne il permesso di andarli a trovare e poco altro. Leon all’epoca era molto piccolo. Sandy era un bravo ragazzino, il tipico figlio che adora il padre. Non permetteva che Margie dicesse niente contro di lui. Avevano perso la casa, una bella casa in Daniels Road. Lei si trasferì nell’appartamento vicino al tuo e lui lasciò la città per tornare ogni sei mesi a rendere infelici tutti quanti.

«Andò avanti così per anni. Darren tornava, spendeva soldi per i ragazzi, e Margie piangeva. La maggior parte di noi cominciò ad augurarsi che non tornasse più. I suoi, quando erano andati in pensione, si erano trasferiti in Florida perché dicevano di non poter sopportare più gli inverni del Wisconsin. L’anno scorso lui se ne è venuto fuori con la storia che voleva portare i ragazzi in Florida a passare il Natale. Margie gli ha risposto picche, di sparire. Una scena piuttosto spiacevole, e a un certo punto sono stato costretto a intervenire. Lite domestica. Al mio arrivo Darren era in mezzo al cortile che urlava insulti, con i bambini spaventati a morte, e Margie in lacrime.

«Ho detto a Darren che si stava cercando una notte in guardina. Per un momento ho creduto che volesse picchiarmi, ma era abbastanza sobrio per trattenersi. L’ho accompagnato al campo delle roulotte a sud della città e gli ho detto di darsi una calmata. Che l’aveva fatta soffrire abbastanza… Il giorno dopo se n’è andato.

«Due settimane dopo è sparito Sandy. Non è salito sul pulmino per andare a scuola. Aveva raccontato al suo migliore amico che presto avrebbe rivisto il padre, che Darren gli avrebbe portato un regalo speciale per consolarlo del mancato viaggio in Florida. Da allora non lo ha più visto nessuno. L’accusa potrebbe essere quella di rapimento da parte di un genitore. È difficile trovare un ragazzo che non vuole farsi trovare, capisci?»

Shadow disse che capiva. Ma aveva capito anche qualcos’altro: che Chad Mulligan era innamorato di Marguerite Olsen. Si chiese se l’altro si rendesse conto di com’era palese.

Mulligan rimise in moto con le luci accese e costrinse due ragazzini che correvano a novanta all’ora a fermarsi. Non li multò, limitandosi a "farli diventare timorati di Dio".

Quella sera Shadow sedette al tavolo della cucina per cercare di capire come trasformare un dollaro d’argento in un penny. Aveva trovato il trucco nel Perplexing Parlour lllusions, ma le istruzioni erano inutili e vaghe in maniera esasperante. Quasi in ogni frase comparivano espressioni come "fate sparire il penny nel solito modo". In cosa consisteva il solito modo? In una caduta alla francese? Nell’infilarlo nella manica? Nel gridare "Oh mio Dio, guardate là! C’è un leone di montagna!" e ficcare la moneta in tasca mentre l’attenzione del pubblico è rivolta alla finestra?

Lanciò il dollaro in aria, lo afferrò al volo ripensando alla luna e alla donna che gliel’aveva regalato, poi provò a eseguire il trucco. Non funzionava. Entrò in bagno per provare davanti allo specchio e capì che non aveva senso. Così com’era descritto, quel giochetto non poteva funzionare e basta. Sospirò, infilò le due monete in tasca e sedette sul divano. Si coprì le ginocchia con il plaid di acrilico e cominciò a sfogliare il Minutes of the Lakeside City Council 1872-1884. Il testo era su due colonne e il carattere così minuscolo da risultare praticamente illeggibile. Sfogliò il volume osservando le vecchie fotografie e le diverse incarnazioni dei consiglieri comunali di Lakeside: uomini con lunghe basette e pipe d’argilla, con i cappelli, sciupati o nuovi, calcati su facce in gran parte stranamente familiari. Non lo sorprese vedere che nel 1882 il robusto presidente del consiglio comunale era un certo Patrick Mulligan: opportunamente sbarbato e fatto dimagrire di dieci chili non sarebbe risultato il sosia sputato di Chad Mulligan, il suo… cosa… bis-bis-nipote? Shadow si domandò se in quelle foto avrebbe trovato anche il nonno pioniere di Hinzelmann, ma a quanto pareva non aveva mai rivestito cariche pubbliche. Mentre sfogliava le immagini gli era sembrato di vedere il nome Hinzelmann tra le righe, ma quando tornò indietro a cercarlo non lo trovò, e i caratteri così piccoli gli facevano venire il mal di testa.

Si appoggiò il libro sul petto: la testa gli ciondolava. Ragionevolmente decise che addormentarsi sul divano era una sciocchezza. La camera da letto si trovava a pochi passi. D’altra parte la camera da letto e il letto sarebbero stati a pochi passi anche tra cinque minuti, e comunque voleva soltanto chiudere gli occhi un momento, non dormire…

Un’oscurità fragorosa.

Era in mezzo a una pianura aperta. Accanto c’era il luogo da cui era emerso, il punto dove la terra l’aveva gettato fuori. Le stelle cadevano ancora dal cielo, e ogni stella che toccava la terra rossa diventava un uomo o una donna. Gli uomini avevano lunghi capelli scuri e zigomi pronunciati. Le donne somigliavano tutte a Marguerite Olsen. Era il popolo delle stelle.

Lo guardavano con gli occhi scuri e fieri.

«Parlatemi degli uccelli del tuono» disse Shadow. «Ve ne prego. Non è per me. È per mia moglie.»

A una a una le donne gli voltarono le spalle, e quando non le vide più in faccia erano già scomparse, diventando tutt’uno con il paesaggio. Ma l’ultima, con i capelli striati di ciocche grigio scuro, prima di voltarsi indicò con un dito il cielo color vino.