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— E non lo sto facendo, forse? — grida Obsle, gonfiandosi come un grosso pesce. — Non ho passato ogni ora dell'ultimo mese su questo affare? Buona fede! Si aspetta che noi crediamo a tutto quel che ci dice, e poi non si fida di noi, in cambio!

— Dovrebbe farlo?

Obsle sbuffa, e non risponde.

Lui arriva più vicino all'onestà di qualsiasi altro esponente governativo Orgota che io conosca.

Odgetheny Susmy. Per diventare un alto funzionario nel Sarf bisogna possedere, a quanto pare, una certa forma complessa di stupidità. Gaum ne è il perfetto esempio. Lui mi considera un agente karhidi, che tenta di portare Orgoreyn a una tremenda perdita di prestigio, persuadendo gli Orgota a credere nella menzogna dell'Inviato dell'Ecumene; lui pensa che io abbia passato tutto il tempo nel quale sono stato Primo Ministro a preparare questa menzogna. Per Dio, ho cose migliori da fare che giocare Io shifgrethor con la feccia del mondo. Ma questa è una cosa semplice che lui non è attrezzato a vedere. Ora che Yegey apparentemente mi ha abbandonato, Gaum pensa che io sia in vendita, e così si è preparato a comprarmi a modo suo, quella maniera strana che lui possiede. Mi ha sorvegliato, o mi ha fatto sorvegliare, con tanta attenzione da sapere che io dovevo entrare in kemmer Posthe o Tormenbod; così si è presentato la notte scorsa in pieno kemmer, sicuramente indotto ormonicamente, pronto a sedurmi. Un incontro casuale sulla Strada Pyenefen.

— Harth! Non vi vedo da un mezzo-mese, dove vi siete nascosto negli ultimi tempi? Venite, venite a bere un boccale di birra con me.

Scelse una birreria la cui porta era accanto a una delle Case del kemmer Pubbliche Commensali. Non ordinò per noi birra, ma acquaviva. Non intendeva perdere tempo. Dopo un solo bicchiere egli posò la sua mano sulla mia e avvicinò il suo viso al mio, sussurrando:

— Non ci siamo incontrati per caso, ti ho aspettato: ti voglio come mio kemmeri questa notte — e mi chiamò con il mio primo nome.

Non gli tagliai la lingua, perché da quando ho lasciato Estre non porto con me un pugnale. Gli dissi che intendevo astenermi, durante il mio esilio. Lui tubò e mormorò e si aggrappò alle mie mani. Stava entrando molto rapidamente in fase piena, come donna. Gaum è molto bello in kemmer, ed egli contava sulla sua bellezza e sulla sua insistenza sessuale, sapendo, suppongo, che essendo dell'Handdara ben difficilmente io avrei usato delle droghe per soffocare il kemmer, e avrei combattuto per mantenere l'astinenza contro tutte le occasioni. Dimenticava certo che il detestare una persona serve come la miglior delle droghe. Mi liberai dalle sue carezze, che naturalmente avevano qualche effetto su di me, e lo lasciai, suggerendogli di tentare nella casa del kemmer pubblica della porta accanto. A queste parole, egli mi fissò con un odio che induceva in compassione: perché lui era, per quanto fosse falso il suo proposito, veramente in kemmer, e profondamente eccitato.

Pensava davvero che io mi vendessi per quel poco che aveva da offrirmi? Deve credermi molto inquieto; la qual cosa, naturalmente, mi rende molto inquieto.

Maledetti quegli uomini sporchi. Non c'è un solo uomo pulito in mezzo a loro.

Odsordny Susmy. Questo pomeriggio Genly Ai ha parlato nella Sala dei Trentatré. Non è stato permesso l'accesso a nessuno spettatore, e non è stata fatta nessuna trasmissione, ma più tardi Obsle mi ha fatto entrare e mi ha fatto ascoltare la registrazione da lui presa della seduta. L'Inviato ha parlato bene, con urgenza e candore di grande effetto. C'è un'innocenza, in lui, che ho trovato semplicemente straniera e stupida; eppure in un altro momento quell'innocenza apparente rivela una disciplina di conoscenza e una grandezza di proposito che m'incutono timore e rispetto. Attraverso di lui parla un popolo astuto e magnanimo, un popolo che ha intessuto in una sola saggezza un'esperienza di vita di infinite varietà, profonda, antica, terribile, e inimmaginabile nella sua molteplice natura. Ma lui, personalmente, è giovane; impaziente, inesperto. Lui si trova più in alto di noi, vede più in là, ha visioni più ampie, ma personalmente è solo all'altezza di un uomo.

Ora parla meglio di quanto non parlasse a Erhenrang, più semplicemente e più sottilmente; ha imparato il suo lavoro nel farlo, come tutti noi.

Il suo discorso è stato più volte interrotto dai membri della fazione del Dominio, che chiedevano che il Presidente interrompesse l'eloquio di quel pazzo, lo cacciasse dalla sala, e procedesse con l'ordine dei lavori. Il Commensale Yemenbey era il più violento e il più rumoroso, e probabilmente spontaneo.

— Non vorrete inghiottire questo gichy-michy - continuava a ruggire, rivolgendosi a Obsle. Delle interruzioni programmate che rendevano una parte della registrazione difficile da seguire erano guidate, mi dice Obsle, da Kaharosile. …Da quanto è stato detto:

Alshel (presidente): Signor Inviato, noi troviamo questa informazione, e le proposte fatte dal signor Obsle, dal signor Slose, dal signor Ithepen, dal signor Yegey, e da altri, molto interessanti… molto stimolanti. Abbiamo bisogno, però, di qualcosa di più per procedere. (Risate) Poiché il Re di Karhide ha rinchiuso il vostro… il veicolo col quale siete arrivato, dove noi non possiamo vederlo, sarebbe possibile, come è stato suggerito, che voi facciate discendere la vostra… Nave stellare? Come la chiamate?

Ai: Nave stellare è un buon nome, signore.

Alshel: Oh? Come la chiamate?

Ai: Ebbene, tecnicamente, si chiama Modello Interstellare Con Equipaggio, Cetiano Tipo NAFAL-20.

Voce: Sei sicuro che non sia la solita slitta di San Pethethe? (Risate).

Alshel: Per favore. Sì. Ebbene, se poteste fare scendere questa nave sul nostro territorio, qui… sul terreno solido, potremmo dire… in modo che noi possiamo, stando così le cose, avere qualche elemento concreto…

Voce: Scemenze concrete!

Ai: Io desidero molto far scendere l'astronave, signor Alshel, come prova e testimonianza della reciproca buona fede. Attendo soltanto il vostro annuncio pubblico preliminare dell'evento.

Kaharosile: Ma non vedete, Commensali, cos'è tutto questo? Non si tratta di uno stupido scherzo. È nell'intenzione, una pubblica irrisione della nostra credulità, della nostra stupidità, della nostra ottusità… una beffa perfida costruita, con incredibile impudenza, dalla persona che sta di fronte a noi, qui, oggi. Sapete tutti che egli è venuto da Karhide. Sapete che si tratta di un agente karhidi. Potete vedere che si tratta di una deviazione sessuale, del tipo che in Karhide, a causa dell'influsso del Culto Oscuro, viene lasciato incurato, e a volte viene perfino creato artificialmente per le orge dei cosiddetti Profeti. Eppure, quando egli dice: «Io vengo dallo spazio esterno» alcuni di voi chiudono addirittura gli occhi, sviliscono il loro intelletto, e credono! Mai avrei ritenuto possibile che eccetera, eccetera…

A giudicare dal nastro, Ai aveva sopportato con pazienza lo scherno e gli assalti. Obsle dice che l'Inviato si è comportato bene. Io indugiavo appena fuori della Sala, in attesa di vederli uscire dopo la Seduta dei Trentatré. Ai aveva un'espressione fosca e pensierosa. Ne aveva buoni motivi.

La mia impotenza è intollerabile. Ero stato colui che aveva messo in movimento questa macchina, e adesso non posso più controllarne il funzionamento. Indugio per le strade, con il cappuccio calato sulla fronte, per vedere l'Inviato da lontano. Per questa vita inutile, strisciante, ho gettato via il mio potere, il mio denaro, e i miei amici. Che stupido sei, Therem.

Perché non posso mai dirigere il mio cuore verso una cosa possibile?

Odeps Susmy. L'apparecchio trasmittente che Genly Ai ha ora consegnato ai Trentatré, affidato alla custodia di Obsle, non cambierà l'opinione di nessuno. Senza dubbio fa quel che lui dice, ma se il Matematico Reale Shorst aveva detto al suo riguardo soltanto: «Io non capisco i suoi principi,» allora nessun matematico o ingegnere Orgota potrà capire molto di più, e nulla verrà così dimostrato, o provato falso. Un esito ammirevole, se questo mondo fosse una fortezza dell'Handdara, ma purtroppo dobbiamo procedere a sporcare la neve fresca, provando il vero e il falso, chiedendo e rispondendo.