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«Alla fine, nessuna delle fazioni estreme trionfò: la Vecchia Terra non fu distrutta. Fu trafugata, con mezzi che ancora oggi il nostro TecnoNucleo non riesce a capire, da una o più di queste Intelligenze Finali aliene.»

I quattro PFE cominciarono a mormorare confusamente fra loro. Il cardinale Mustafa cadde sulle ginocchia e cominciò a pregare. Il cardinale Du Noyer parve colta da malore, tanto che il monsignore suo aiutante, preoccupato, si mise a pregare sottovoce per lei. Perfino monsignor Oddi parve sul punto di perdere i sensi.

Sua Santità papa Urbano XVI alzò la mano. Nella cappella scese il silenzio.

«Questo è solo lo sfondo del quadro» riprese il consigliere Albedo. «Oggi desideriamo farvi sapere l’urgente motivo che richiede un’azione congiunta.

«Tre secoli or sono, fazioni estreme del Nucleo — una compagnia di intelligenze autonome devastata e lacerata da otto secoli di violenti dibattiti e conflitti — provarono una nuova via. Concepirono la creatura cìbrida nota come John Keats, una personalità umana inserita in una IA inclusa in un corpo umano, collegata al Nucleo tramite interfaccia con lo spazio di Planck. La persona Keats aveva vari scopi: era una sorta di trappola per ciò che le IF consideravano l’elemento "empatia" di una specie di IF umana emergente; era un primo motore per avviare eventi che avrebbero condotto all’ultimo pellegrinaggio su Hyperion e all’apertura delle Tombe del Tempo ivi esistenti; era un modo per stanare lo Shrike e un catalizzatore per la Caduta dei teleporter. A quest’ultimo scopo, elementi del Nucleo, elementi ai quali devo la mia esistenza e la mia lealtà, lasciarono filtrare al PFE Meina Gladstone e ad altri capi dell’Egemonia l’informazione che altri elementi del Nucleo sfruttavano i teleporter per saccheggiare i neuroni umani in una sorta di vampirismo neurale.

«Questi elementi del Nucleo lanciarono un assalto fisico definitivo contro la Rete dei Mondi, spacciandolo per un attacco degli Ouster. Non erano convinti di riuscire a distruggere in un solo colpo la specie umana, disseminata su troppi pianeti, ma si auguravano di distruggere la società avanzata della Rete dei Mondi. Attaccando direttamente il Nucleo mediante la distruzione dell’ambiente dei teleporter, Meina Gladstone e gli altri capi dell’Egemonia posero fine agli esperimenti di rete neurale e provocarono una grande battuta d’arresto dei Volatili e dei Finali nella guerra civile.

«Nostri elementi del Nucleo, elementi dediti a preservare non solo la specie umana ma anche una sorta di alleanza fra le nostre due specie, distrussero il primo esemplare del cìbrido John Keats. Ma fu creato un secondo esemplare che ebbe successo nella sua missione primaria.

«Questa missione consisteva nel riprodursi con una specifica femmina umana e creare un "messia" collegato sia al Nucleo sia alla specie umana.

«Questo "messia" vive ora nella forma della bambina di nome Aenea.

«Nata su Hyperion più di tre secoli fa, questa bambina fuggì nella nostra epoca, attraverso le Tombe del Tempo. Fuggì non per paura — non le avremmo fatto alcun male — ma per realizzare la sua missione: distruggere la Chiesa, distruggere la civiltà della Pax e porre termine alla specie umana così come la conoscete.

«Crediamo comunque che non sia consapevole del suo vero scopo o funzione.

«Tre secoli fa, resti del mio elemento del Nucleo — un gruppo che potreste definire gli Umanisti — presero contatto con degli esseri umani sopravvissuti alla Caduta dei teleporter e al caos che ne seguì.»

Rivolse un cenno a Sua Santità. Il papa chinò la testa in segno di riconoscenza.

«Padre Lenar Hoyt era un superstite dell’ultimo pellegrinaggio allo Shrike» continuò Albedo, riprendendo ad andare su e giù davanti all’altare. Le fiammelle di candela tremolarono lievemente al suo passaggio. «Padre Lenar Hoyt aveva visto di persona le manipolazioni dei Finali e le devastazioni del loro mostro inviato indietro nel tempo, lo Shrike. Quando prendemmo inizialmente contatto — noi Umanisti e padre Hoyt e alcuni altri membri della Chiesa moribonda — decidemmo di proteggere la specie umana da ulteriori attacchi e di ripristinare intanto la civiltà. Il crucimorfo fu il nostro strumento di salvezza, alla lettera.

«Voi tutti sapete che il crucimorfo era stato un fallimento. Prima della Caduta, gli esseri umani fatti risuscitare da quel simbionte erano ritardati mentali sessualmente neutri. Il crucimorfo — una sorta di computer organico nel quale sono immagazzinati i dati neurologici e fisiologici di un essere umano vivente — ripristinava il corpo, ma non il pieno intelletto e la personalità. Risuscitava il cadavere, ma rubava l’anima.

«Le origini del crucimorfo sono avvolte nel mistero, ma noi Umanisti crediamo che sia stato sviluppato nel nostro futuro e portato indietro nella nostra epoca per mezzo delle Tombe del Tempo di Hyperion. In un certo senso, fu spedito indietro affinché il giovane padre Lenar Hoyt lo scoprisse.

«Il fallimento del simbionte era dovuto alla semplice difficoltà di memorizzare i dati e di ricuperarli. In una mente umana ci sono neuroni. In un corpo umano ci sono circa 1028 atomi. Il crucimorfo, per ripristinare la mente e il corpo di un essere umano, deve non solo mantenere traccia di questi atomi e neuroni, ma ricordare la precisa configurazione del fronte d’onda olistico permanente che comprende la memoria e la personalità umane. Inoltre deve fornire energia per ristrutturare quegli atomi, molecole, cellule, ossa, muscoli e ricordi, in modo che l’organismo rinasca come l’individuo vissuto precedentemente in quel guscio. Il crucimorfo da solo non può eseguire con successo questo compito. Nel migliore dei casi, la biomacchina può riprodurre una rozza copia dell’originale.

«Ma il Nucleo aveva la capacità di memorizzare, ricuperare, risagomare e ricostituire quei dati in un essere umano risuscitato. E così abbiamo fatto, da tre secoli.»

A questo punto Kenzo Isozaki lesse il panico negli sguardi che si scambiarono il cardinale Du Noyer e il cardinale Mustafa, padre Farrell e il monsignore a fianco di Du Noyer. Quelle parole erano eresia. Erano bestemmia. Erano la fine del sacramento della risurrezione e il nuovo inizio del regno della fisica e della meccanica. Lo stesso Isozaki si sentì assalire dalla nausea. Lanciò un’occhiata a Hay-Modhino e a Pelli Cognani: vide che i PFE pregavano. Il PFE Aron pareva in stato di shock.

«Miei cari» disse Sua Santità. «Non dubitate. Non abbandonate la fede. I vostri pensieri ora sono un tradimento di Nostro Signore Gesù Cristo e della sua Chiesa. Il miracolo della risurrezione non è meno miracoloso per il fatto che questi amici in quello che un tempo era noto come il TecnoNucleo ci aiutano a realizzarlo. L’opera di Gesù Cristo Onnipotente ha guidato questi altri figli di Dio, queste creazioni di Nostro Signore tramite il suo più indegno strumento, la specie umana, a trovare la loro stessa anima e la salvezza. Continui, signor Albedo.»

Albedo pareva lievemente divertito per l’espressione sconvolta dei presenti nella piccola cappella. Ma assunse un’aria tranquilla, amabile, e riprese a parlare.

«Abbiamo dato alla specie umana l’immortalità. In cambio, abbiamo chiesto solo una silenziosa alleanza. Vogliamo solo pace con chi ci ha creato.

«Negli scorsi tre secoli, la nostra alleanza è stata vantaggiosa sia per le IA sia per la specie umana. Come ha detto Sua Santità, abbiamo trovato la nostra anima. La specie umana ha trovato una pace e una stabilità che da millenni, forse da sempre, mancavano dalla sua storia. E l’alleanza, lo ammetto, è stata un bene per il mio elemento del Nucleo, il gruppo degli Umanisti. Se prima eravamo una delle fazioni più piccole e più disprezzate, stiamo per divenire, non il gruppo dominante perché nel Nucleo nessun elemento domina, ma l’elemento di maggiore consenso. La nostra filosofia è accettata da quasi tutti i gruppi precedentemente in conflitto.