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Georges disse piano: — Io sì.

Lo guardai. — Sì, certo Georges, vuoi aiutarmi a spostare questo? — Indicai il cadavere. — E sai guidare un Vma della polizia?

— Se proprio ci sono costretto, posso provarci.

— Più o meno sono allo stesso livello anch’io. Sbarazziamoci del corpo. Janet mi ha accennato a dove finiscono i cadaveri anche se non ho visto niente. Un pozzo a lato del tunnel d’emergenza, giusto? Mettiamoci in moto. Ian, appena ci saremo liberati di questo, Georges e io possiamo andarcene. Oppure Georges può restare e aspettare che passi. Sparito il corpo e il veicolo, tu e Jan potete fare gli indiani. Non ci sono prove. Voi non lo avete mai visto. Però dobbiamo sbrigarci, se no si accorgono della sua scomparsa.

Jan era in ginocchio a fianco del defunto tenente di polizia. — Marj, lo hai ucciso.

— Sì. È stato lui a mettermi fretta. Comunque l’ho ucciso volontariamente, perché con un poliziotto è molto più sicuro ammazzare che ferire. Jan, non doveva puntarti addosso l’arrostitore. Se non lo avesse fatto, forse lo avrei semplicemente disarmato. Lo avrei ucciso solo se voi lo aveste giudicato necessario.

— Sei stata veloce, come no. Un secondo prima non eri qui, poi c’eri, e Mel cadeva… Se era necessario ucciderlo? Non lo so, ma non piangerò. È un topo di fogna. Era un topo da fogna.

Ian disse, lentamente: — Marj, forse non ti rendi conto che uccidere un poliziotto è una faccenda seria. È l’unico delitto capitale ancora previsto nel Canada Britannico.

Quando la gente dice queste cose, non la capisco; un poliziotto non è un essere speciale. — Ian per me è una faccenda seria puntare una pistola sui miei amici. Puntarne una su Janet è un delitto capitale. Scusa se ti ho buttato all’aria. La realtà è che al momento dobbiamo sbarazzarci di un cadavere e di una Vma. Posso aiutarvi. Oppure posso sparire. Dite voi, ma decidete alla svelta. Non sappiamo fra quanto verranno a cercare lui e noi due. Sappiamo solo che verranno.

Mentre parlavo, cominciai a perquisire il cadavere. Niente borsello, per cui dovetti frugargli nelle tasche, stando ben attenta a quelle dei calzoni: gli sfinteri si erano aperti, come succede sempre. Non troppo, grazie a Dio: si era appena bagnato i pantaloni, e non puzzava ancora. Almeno non molto. Le cose importanti erano nelle tasche della giacca: portafoglio, cercapersone, documenti, soldi, carte di credito, tutto il baraccone portatile che assicura all’uomo moderno di essere vivo. Presi il portafoglio e la Raytheon; il resto era spazzatura. Raccolsi da terra quelle stupide manette. — Avete modo di far sparire il metallo? O devono andare a tenere compagnia al cadavere?

Ian si stava ancora mordendo il labbro. Georges disse dolcemente: — Ian, ti consiglio di accettare l’aiuto di Marjorie. È chiaro che è un’esperta.

Ian smise di gingillarsi: — Georges, prendilo per i piedi. — Gli uomini trasportano il cadavere in bagno. Io corsi avanti buttai sul mio letto la pistola, le manette e il portafoglio di Dickey; Janet aggiunse il berretto. Volai in bagno, spogliandomi lungo la strada. I nostri uomini, col loro carico, erano appena arrivati. Ian, mentre metteva giù il corpo, disse: — Marj è inutile che ti spogli. Lo portiamo sotto Georges e io. E ce ne liberiamo.

— Va bene — accettai. — Però lasciatelo lavare a me. So cosa bisogna fare. È meglio se sono nuda. Basterà una doccia per ripulirmi.

Ian restò perplesso, poi disse: — Al diavolo, teniamocelo sporco.

— Se lo dici tu… Però ti passerà la voglia di usare la vasca o anche semplicemente di andare e venire dal buco, se prima non avete cambiato l’acqua e ripulito tutto il fondo. Secondo me si fa prima a lavare il cadavere. A meno che… — Janet era appena entrata. — Jan, mi ha detto che la vasca si può svuotare in un serbatoio. Quanto tempo occorre? Ciclo completo, svuotamento e riempimento.

— Un’ora circa. La pompa è piccola.

— Ian, io posso ripulire il cadavere in dieci minuti, se lo spogli e lo infili sotto la doccia. E i vestiti? Finiscono nel vostro pozzo dell’oblio o come lo chiamate, o avete un altro modo per distruggerli? Devono passare nel tunnel per il buco?

A quel punto, le cose si misero in moto. Ian collaborò al massimo, e tutti quanti mi permisero di guidare il ballo. Anche Jan si spogliò e insistette per darmi una mano a lavare il cadavere, mentre Georges dava in pasto gli abiti del poliziotto alla lavanderia di casa e Ian si infilava nel tunnel per fare qualche preparativo.

Non avrei voluto che Janet mi aiutasse perché io conosco le tecniche del controllo mentale, e lei no. Comunque, tecniche o non tecniche, è un tipo duro. Arricciò il naso un paio di volte, ma quello fu tutto. E, naturalmente, col suo aiuto si fece molto più in fretta.

Georges tornò coi vestiti, gocciolanti. Janet li mise in un sacco di plastica e lo premette per togliere l’aria. Ian riapparve nella vasca con l’estremità di una corda. Gli uomini passarono la corda sotto le ascelle del cadavere, che dopo un po’ svanì.

Venti minuti più tardi eravamo asciutti e puliti, e in casa non c’era più una sola traccia del tenente Dickey. Janet era entrata nella «mia» stanza mentre io trasferivo nella borsa portamonete che mi aveva dato certe cose trovate nel portafoglio del poliziotto; soprattutto soldi e due carte di credito, l’American Express e la Maple Leaf.

Non disse frasi idiote tipo «Non si ruba ai cadaveri»; e se le avesse dette, non sarei stata a sentirla. Oggi come oggi, è impossibile operare senza una carta di credito valida e/o contanti. Jan uscì, tornò col doppio del denaro che avevo recuperato. Io lo accettai, e le dissi: — Lo sai che non ho idea di quando potrò restituirteli.

— Certo che lo so. Marj, io sono ricca. Lo erano i miei nonni, e io lo sono sempre stata. Senti, tesoro, un uomo mi ha puntato una pistola addosso, e tu lo hai fatto fuori a mani nude. Come potrò mai ripagarti di questo? I miei mariti erano presenti tutti e due, ma sei stata tu a sistemare Dickey.

— Non prendertela con gli uomini, Jan. Non hanno il mio addestramento.

— Me ne sono accorta. Un giorno o l’altro mi piacerebbe sapere qualcosa di questo tuo addestramento. C’è qualche possibilità che tu vada nel Québec?

— Una scelta eccellente, se Georges decide di partire.

— L’ho pensato anch’io. — Mi offrì altro denaro. — Non tengo molti franchi del Québec in casa. È tutto quello che ho.

A quel punto entrarono gli uomini. Io guardai il mio indice, poi la parete. — Sono passati quarantasette minuti da quando l’ho ucciso, per cui ha interrotto i contatti con la centrale da un’ora, più o meno. Georges, adesso tenterò di pilotare un Vma della polizia. Ho le chiavi qui. A meno che tu non voglia venire con me e farmi da pilota. Vieni? O ti fermi qui e aspetti che cerchino di arrestarti un’altra volta? In ogni caso, io parto subito.

Janet saltò su a dire: — Partiamo tutti.

Le sorrisi. — Perfetto!

Ian disse: — Vuoi farlo sul serio, Jan?

— Ecco… — Lei si bloccò depressa. — Non posso. Mamma gatta e i suoi piccoli. Black Beauty e Demon e Star e Red. Sicuro, potremmo chiudere la casa. Basta un generatore secondario per farle superare l’inverno. Ma occorrerebbero almeno uno o due giorni per i preparativi per il resto della famiglia. Abbiamo anche un maiale! Non posso piantarli qui. Proprio non posso.

Non c’era niente da dire, quindi non dissi niente. Gli abissi più gelidi dell’inferno sono riservati a chi abbandona gli animali. Boss dice che sono una stupida sentimentale, e sono sicura che ha ragione.

Uscimmo. Cominciava a fare buio, e all’improvviso mi resi conto che ero entrata in quella casa da meno di un giorno. Sembrava un mese. Dio del cielo, appena ventiquattro ore prima ero in Nuova Zelanda, il che mi appariva assurdo.

L’auto della polizia era posata sull’orto di Ian, cosa che spinse Janet a usare un linguaggio che non mi sarei aspettata da lei. Aveva la solita tozza forma a ostrica di un veicolo antiG non progettato per lo spazio, e all’incirca le stesse dimensioni del carro della mia ex famiglia ennezeta. No, questo non mi rese triste; Jan e i suoi uomini, e Betty e Freddie, avevano sostituito nel mio cuore la famiglia Davidson. La donna è mobile: il mio ritratto. Adesso desideravo con tutta me stessa tornare da Boss. La figura paterna? Probabile; ma non mi interessano le teorie degli strizzacervelli.