Prima Parte. Il generale

1. In cerca dei Maghi

BEL RIOSE…

Nella sua relativamente breve carriera, Riose si guadagnт il titolo di Ultimo degli Imperatori con pieno merito.

Uno studio delle sue campagne militari lo rivela pari per abilitа strategica al famoso Peurifoy e forse superiore allo stesso per l'ascendente sui suoi uomini.

Poichй visse in un periodo di decadenza Imperiale, non gli fu possibile eguagliare il record di conquiste di Peurifoy.

Ebbe la sua occasione quando, primo fra i generali dell'impero, fronteggio la Fondazione In campo aperto…

[Tutte le citazioni dail'Enciciopedia Galattica che qui compaiono sono riprese dalla 116. edizione pubblicata nel 1020 E.F., dalle Edizioni Enciclopedia Galattica.]

Enciclopedia Galattica

Bel Riose viaggiava senza scorta, il che non и prescritto dall'etichetta di corte per il capo di una flotta d'occupazione in uno del sistemi stellari piщ turbolenti delle Marche dell'Impero Galattico.

Ma Bel Riose era giovane ed energico - energico quanto basta da essere inviato, da una corte astuta e calcolatrice, il piщ possibile vicino alla fine dell'universo - e in piщ era anche curioso.

Innumerevoli, e non sempre Terminus, con i autorizzazione dell Editore.

attendibili, sono gli aneddoti che si raccontano sull'altra sua capacita: la prontezza con la quale s'impegnava militarmente.

L'insieme di queste tre caratteristiche era irresistibile.

Scese dal comunissimo veicolo terrestre che aveva confiscato davanti alla porta di una casa nascosta nell'oscuritа.

Attese.

L'occhio fotonico piazzato sullo stipite della porta era acceso, ma l'uscio venne aperto a mano.

Il generale sorrise al vecchio. - Sono Riose.

— Vi ho riconosciuto - disse l'uomo senza scomporsi. - Che volete? Riose indietreggiт di un passo in segno di deferenza. - Vengo in pace.

Se siete Ducem Barr, desidererei parlarvi.

Ducem Barr si spostт di lato e le pareti interne della casa s'illuminarono di colpo.

Il generale entrт nella stanza illuminata a giorno.

Toccт le pareti dello studio, poi si guardт i polpastrelli delle dita. - E' il sistema di illuminazione di Siwenna? Barr sorrise. - Non piщ, credo.

Sono riuscito a conservarlo riparandolo da solo.

Dovete scusarmi per avervi fatto attendere sulla porta.

Ma il dispositivo automatico registra la presenza delle persone senza far scattare il comando d'apertura.

— Non riuscite a riparare tutti i guasti? - disse il generale con una punta d'ironia.

— E' difficile trovare i pezzi di ricambio.

Ma accomodatevi, prego.

Posso offrirvi un tи? - Su Siwenna? Mio buon signore, su questo Pianeta и socialmente impossibile rifiutarlo.

Il vecchio patrizio usci dalla stanza dopo essersi leggermente inchinato come prescritto dall'etichetta dell'aristocrazia del Pianeta.

Riose osservт la figura del vecchio che s'allontanava e provт un lieve senso d'imbarazzo per questo cerimoniale a cui non era abituato.

La sua educazione era stata militare e cosм pure le sue esperienze.

Aveva, come vuole la norma? visto molte volte in faccia la morte, ma si trattava sempre di una morte di natura familiare quanto tangibile.

Quindi, non bisognava stupirsi se l'idolatrato leone della Ventesima Flotta si sentiva agitato nell'atmosfera misteriosa di quella casa antica.

Il generale riconobbe le scatole nere allineate lungo le pareti: si trattava di libri.

I titoli non gli erano familiari.

Immagino che nella nicchia in fondo alla stanza fosse collocato il ricevitore che avrebbe tramutato i libri, a richiesta, in uno spettacolo visivo e sonoro.

Non aveva mai visto apparecchi simili in funzione, ma ne aveva sentito parlare.

Gli avevano detto che, un tempo, nel periodo d'oro dell'Impero, quando questo dominava su tutti i pianeti della Galassia, nove case su dieci possedevano ricevitori del genere.

Ma ora bisognava vigilare i confini e i libri erano riservati ai vecchi.

Inoltre, la meta delle storie che si raccontavano sui tempi d'oro dell'Impero erano miti.

Piщ della metа.

Arrivт il tи e Riose si sedette.

Ducem Barr alzт la tazza e disse: - Al vostro onore.

— Grazie.

Al vostro.

— Mi dicono che siete giovane, generale.

Trentacinque anni? - disse Barr.

— Quasi.

Ho trentaquattro anni.

— In questo caso - disse Barr con una leggera enfasi, - и meglio che cominci con l'informarvi che non possiedo filtri amorosi, nй pozioni, nй formule magiche d'alcun genere.

E non sono in condizione d'influenzare i favori di nessuna giovane fanciulla alla quale voi siate interessato.

— Non credo d'aver bisogno di aiuti artificiali in quel campo, signore rispose il generale con aria divertita. - Ricevete molte richieste di questo genere? - Troppe.

Sfortunatamente, il pubblico ignorante tende a confondere la cultura con la magia, e la vita amorosa sembra essere il campo che piщ richiede l'intervento di un mago.

— Mi sembra abbastanza naturale.

Ma io la penso diversamente.

Per me la cultura non и altro che un mezzo per rispondere a delle domande difficili.

Il siwenniano considerт la risposta con attenzione. - Forse sbagliate allo stesso modo degli altri.

— E probabile. - Il giovane generale appoggiт la tazza sull'apposito ripiano e questa si riempi automaticamente.

Fece cadere nella tazza un paio di pastiglie aromatiche. - Ditemi, patrizio, chi sono i maghi? Intendo dire i veri maghi.

Barr esitт a rispondere osservando il generale con la coda dell'occhio.

— Non esistono maghi - rispose.

— Eppure la gente ne parla.

Siwenna и piena di gente disposta a raccontare le loro avventure.

Esiste una specie di culto basato su di loro.

Inoltre, c'и una strana connessione tra costoro e quel gruppo di vostri compatrioti che fantasticano intorno ai tempi antichi e a ciт che loro chiamano libertа e autonomia.

Un giorno, la faccenda potrebbe metterei in pericolo la sicurezza dello Stato.

Il vecchio scrollт la testa. - Perchй vi rivolgete a me? Sentite aria di, rivoluzione attorno alla mia casa? Ho l'aspetto di un ribelle? Riose si strinse nelle spalle. - No, per caritа.

Tuttavia, non pensate che le mie congetture siano cosм ridicole.

Vostro padre и stato mandato in esilio, voi stesso siete un patriota e un nazionalista.

So che и indelicato da parte mia parlarne, ma и il mio lavoro che lo richiede.

Nonostante questi precedenti non penso che, al momento, si stia preparando una rivolta.

Siwenna ha ormai perduto il suo spirito battagliero da tre generazioni.

Il vecchio rispose controllandosi con sforzo. - Sarт un padrone di casa altrettanto indelicato come il mio ospite.

Vi ricorderт che giа un vicerй credette come voi che l'orgoglio dei siwenniani fosse stato piegato.

Per ordine di quel vicerй mio padre fu costretto a fuggire, i miei fratelli furono uccisi, mia sorella costretta al suicidio.

Eppure, quello stesso vicerй fece una brutta fine, e proprio per mano di questi siwennani schiavizzati.

— Avete toccato un tasto che m'interessa.

Da tre anni la strana morte del vicerй non и un mistero per me.

C'era un giovane soldato tra le sue guardie personali con un interessante curriculum.

Eravate voi quel soldato.

Non credo ci sia bisogno di entrare nei particolari.

Barr era calmo. - Infatti.

Che cosa mi proponete? - Che rispondiate alle mie domande.

— No di certo, se continuate a minacciarmi.

Sono vecchio, ma non tanto da considerare la vita troppo preziosa.

— Mio caro signore, viviamo in tempi difficili - disse Riose, - e voi avete figlie e amici.

E in piщ amate il vostro paese.

Se decidessi di usare la forza, non sarei tanto stupido da attaccare proprio voi.

Barr rispose con freddezza. - Che cosa volete? Riose appoggiт sul tavolo la tazza vuota. - Patrizio, ascoltatemi.

Questa и un'epoca in cui i soldati che fanno carriera sono quelli che comandano le parate militari in costume nei giardini del palazzo imperiale nei giorni di festa o che scortano le astronavi di Suo Splendore Imperiale quando parte per i pianeti estivi.

Io… sotto questo punto di vista sono un fallito.

Ho trentaquattro anni e sono un fallito, e tale rimarrт.

Perchй, vedete, a me piace combattere.

— Per questo mi hanno mandato qui.

Combino troppi guai a corte e non sono in tono con l'etichetta.

Offendo i dandy e i Lord Ammiragli.

Tuttavia sono un comandante capace, sia nella guida dei miei uomini sia delle mie astronavi, ed и difficile liberarsi di me.

Cosм sono stato mandato su Siwenna.

E' un mondo di confine, ribelle e desolato.

Inoltre, и abbastanza lontano da rendere tutti soddisfatti.

"E cosм io ammuffisco…

Non ci sono rivolte da soffocare.

In questi ultimi tempi i vicerй non si ribellano piщ, dopo che il padre di Sua Maestа Imperiale, di gloriosa memoria, ha dato l'esempio di Mountel di Paramay.

— Era un imperatore forte - mormorт Barr - Sм, e avremmo bisogno di altri come lui Lui и il mio padrone: ricordatevene.

E sono i suoi interessi quelli che io difendo.

Barr si strinse nelle spalle senza interesse. - E cosa c'entra tutto questo? - Ve lo dimostrerт in due parole.

I maghi di cui parlavo poco fa vengono da pianeti al di lа dei confini, dove le stelle sono meno numerose.

— Dove le stelle sono meno numerose - ripetй Barr. - E dove il freddo degli spazi si insinua.

— State facendo della poesia? - disse Riose seccato. - Mi sembra che non sia il momento di declamare versi.

In ogni modo vengono dalla Periferia, la sola zona dove posso combattere per la gloria del mio Imperatore.

— Cosм servirete la causa imperiale e nello stesso tempo soddisferete la vostra bramosia di combattere.

— Esattamente.

Ma devo sapere contro chi combatto, e voi mi potete aiutare.

— Perchй proprio io? Riose guardт pensoso il pavimento. - Da tre anni ho ascoltato le voci, i miti, tutto ciт che riguardava i maghi.

E tutte le migliaia di versioni che ho potuto raccogliere concordano solo su due fatti e di conseguenza questi sono certamente veri.

Il primo и che i maghi provengono dai confini della Galassia, oltre Siwenna, il secondo che vostro padre un giorno ha incontrato un mago, in carne e ossa, e gli ha parlato.

Il vecchio guardт il generale senza battere ciglio, e Riose continuт: - Ed и meglio che mi diciate tutto quello che sapete…