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Il guscio esploso del mio appartamento carbonizzato и spazio siderale nero e devastato nella notte sopra le piccole luci della cittа. Senza le finestre, un nastro giallo della polizia si arriccia e svolazza sul ciglio del precipizio di quindici piani.

Mi sveglio sulla soletta in calcestruzzo. Una volta c'erano assicelle di acero. C'era arte appesa alle pareti prima dell'esplosione. C'erano mobili svedesi. Prima di Tyler.

Sono vestito. Mi metto una mano in tasca e tasto.

Sono tutto intero.

Spaventato ma integro.

Vai in fondo al pavimento, quindici piani sopra il parcheggio, e guarda le luci della cittа e le stelle e non ci sei piщ.

И tutto cosм oltre noi.

Quassщ, nelle miglia di notte tra le stelle e la Terra, mi sento in tutto e per tutto come quegli animali spaziali.

Cani.

Scimmie.

Uomini.

Hai solo da fare il tuo piccolo lavoro. Tiri una leva. Premi un bottone. Fai senza capirci niente.

Il mondo impazzisce. Il mio capo и morto. La mia casa non c'и piщ. Il mio lavoro non c'и piщ. E il responsabile di tutto questo sono io.

Non resta niente.

Sono in rosso in banca.

Varca il ciglio.

Il nastro della polizia sventola tra me e l'oblio.

Varca il ciglio.

Che cos'altro c'и?

Varca il ciglio.

C'и Maria.

Salta oltre il ciglio.

C'и Maria e lei и nel mezzo di tutto quanto e non lo sa.

E ti vuole bene.

Vuole bene a Tyler.

Non riconosce la differenza.

Qualcuno deve dirglielo. Via. Via. Via.

Salvati.

Prendi l'ascensore per scendere nell'atrio e il portiere a cui non sei mai stato simpatico ora ti sorride con un buco di tre denti nella bocca e dice: «Buonasera, signor Durden. Vuole che le chiami un taxi? Si sente bene? Ha bisogno del telefono?».

Chiami Maria al Regent Hotel.

Dal Regent ti rispondono: «Immediatamente, signor Durden».

Poi c'и Maria.

Il portiere ascolta dietro la mia spalla. Probabilmente и in ascolto anche l'impiegato del Regent. Maria, dici, dobbiamo parlare.

Maria risponde: «Vai a mangiare merda».

Potresti essere in pericolo, dici tu. И giusto che sappia che cosa sta succedendo. Deve incontrarsi con te. Dovete parlare.

«Dove?»

Che vada nel posto dove ci siamo conosciuti. Ricordi? Pensaci bene.

La bianca sfera di luce guaritrice. Il palazzo delle sette porte.

«Ho capito» dice lei. «Posso esserci in venti minuti.»

Mi raccomando.

Riappendi e il portiere dice: «Se vuole le chiamo un taxi, signor Durden. Corsa gratis per dove vuole».

I ragazzi del fight club ti stanno dando la caccia. No, rispondi, и una bella nottata, credo che andrт a piedi.

И sabato sera, и la sera del cancro intestinale nello scantinato della First Methodist, e quando arrivi Maria c'и giа.

Maria Singer che alza lo sguardo al soffitto. Maria Singer con un occhio nero.

Ti siedi di fronte a lei sul tappeto folto nel circolo della meditazione e cerchi di evocare il tuo animale della forza mentre Maria ti osserva torva con il suo occhio nero. Tu chiudi gli occhi e mediti volto al palazzo delle sette porte e ancora ti senti addosso il cipiglio di Maria. Prendi fra le braccia il tuo bimbo interiore.

Maria ti fissa severa.

Poi и il momento dell'abbraccio.

Apri gli occhi.

Ciascuno si scelga un partner.

Maria attraversa la stanza in tre rapidi passi e mi schiaffeggia in faccia.

Partecipa con tutto te stesso.

«Merdoso fottuto pezzo di stronzo» dice Maria.

Intorno a noi tutti ci guardano.

Poi i pugni di Maria mi si avventano addosso da tutte le direzioni. «Hai ammazzato qualcuno» strilla lei. «Ho chiamato la polizia e saranno qui da un momento all'altro.»

L'afferro per i polsi, forse la polizia verrа, le dico, ma probabilmente no.

Maria si divincola e dice che la polizia si sta precipitando per legarmi alla sedia elettrica e cuocermi le palle degli occhi o praticarmi almeno un'iniezione letale.

Sarа come una puntura di vespa.

Una dose massiccia di fenobarbiturico di sodio e poi il grande sonno. Stile Valle dei Cani.

Maria dice che oggi mi ha visto uccidere un tale.

Se intende il mio capo, rispondo di sм, sм, sм, sм, lo so, la polizia lo sa, giа tutti mi stanno braccando per iniettarmi letalmente, ma и stato Tyler a uccidere il mio capo.

И per puro caso che Tyler e io abbiamo le stesse impronte digitali, ma non lo capisce nessuno.

«Vai a mangiare merda» dice Maria e mi ficca in faccia il suo occhio nero. «Solo perchй tu e i tuoi piccoli discepoli provate gusto a farvi picchiare, se ti azzardi a toccarmi di nuovo sei morto.

«Ti ho visto sparare a un uomo stasera» dice Maria.

No, era una bomba, dico io, ed era stamattina. Tyler ha fatto un buco in un monitor e l'ha riempito di benzina o polvere nera.

Tutti quelli che sono veramente malati di cancro all'intestino ci sono intorno e ci guardano.

«No» dice Maria. «Ti ho seguito al Pressman Hotel e tu facevi il cameriere a una di quelle feste con delitto.»

Le feste con delitto, gente ricca che viene in albergo per un banchetto in una messinscena da racconto di Agatha Christie. Certe volte tra la mousse di salmone marinato e la sella di cervo, le luci si spengono per un minuto e qualcuno finge di essere vittima di un omicidio. Dovrebbe essere una morte solo apparente, un momento di divertimento.

Per il resto della cena gli ospiti si ubriacano e mangiano i loro consommй al Madera e cercano gli indizi per scoprire chi tra loro и un killer psicopatico.

«Hai ucciso il consulente speciale del sindaco al riciclaggio!»

Tyler ha ucciso il consulente speciale del sindaco a non so cosa.

«E non hai nemmeno il cancro!»

Succede cosм, in un lampo.

Uno schiocco di dita.

Tutti a guardare.

Non hai il cancro nemmeno tu! grido io.

«Sono due anni che viene qui» urla Maria, «e non ha un bel niente!»

Sto cercando di salvarti la vita!

«Che cosa? Perchй la mia vita avrebbe bisogno di essere salvata?»

Perchй tu mi hai seguito. Perchй mi hai seguito questa sera, perchй hai visto Tyler Durden che uccideva qualcuno e Tyler uccide chiunque porti minaccia al Progetto Caos.

Tutti i presenti sono strappati d'incanto alle loro piccole tragedie. I loro piccoli tumori. Persino quelli che prendono farmaci dolorosi hanno gli occhi sgranati e allerta.

Mi dispiace, dico alla folla. Non ho mai avuto intenzione di fare del male. Ora dobbiamo andare. Dobbiamo parlare di questo fuori.

E tutti: «No! Restate! Sentiamo!».

Io non ho ucciso nessuno, dico. Io non sono Tyler Durden. Lui и l'altra metа della mia personalitа sdoppiata. Chiedo io, ma non c'и nessuno qui che abbia visto il film Sybil?

«Allora chi dovrebbe uccidere me?» vuole sapere Maria.

Tyler.

«Tu?»

Tyler, dico io, ma posso occuparmi io di Tyler. Tu devi solo guardarti dai membri del Progetto Caos. Puт essere che Tyler abbia dato loro l'ordine di seguirti o rapirti o che so io.

«Perchй dovrei credere a una storia del genere?»

Succede cosм, in un lampo.

Perchй credo di volerti bene.

«Di amarmi no?» chiede Maria.

И un momento giа abbastanza complicato cosм, dico io. Non pretendere troppo.

Tutti quelli che ci guardano sorridono.

Devo andare. Devo uscire da qui. Dico io, attenzione a gente con la testa rasata o con la faccia rotta. Occhi neri. Denti mancanti. Gente di questo genere.

«Ma tu dove vai?» chiede Maria.

Devo occuparmi di Tyler Durden.