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Sм, rispondo, и un test. Ha mai conosciuto Tyler Durden?

«И passato giа di qui la settimana scorsa, signor Durden» dice lui. «Non lo ricorda piщ?»

Tyler и stato qui.

«Lei и stato qui, signore.»

Mai stato qui prima di questa sera.

«Se lo dice lei, signore» risponde il barista, «ma giovedм sera lei и entrato a chiederci quando la polizia ha intenzione di farci chiudere.»

Giovedм scorso sono stato sveglio tutta notte per l'insonnia a chiedermi se ero sveglio o se dormivo. Mi sono svegliato tardi venerdм mattina, sfinito e con la sensazione di non aver mai avuto gli occhi chiusi.

«Sм, signore» dice il barista, «giovedм sera lei era proprio dov'и adesso e mi chiedeva della polizia e mi chiedeva quanta gente avevamo dovuto mandare via al fight club di mercoledм sera.»

Il barista storce le spalle e l'ingessatura per spaziare con gli occhi per il bar vuoto e dice: «Non c'и nessuno che sentirа, signor Durden, signore. Abbiamo dovuto mandarne via ventisette ieri sera. Il locale и sempre vuoto la sera dopo il fight club».

In tutti i bar in cui sono entrato questa settimana, tutti mi hanno dato del signore.

In tutti i bar in cui entro, i pestati del fight club cominciano a somigliarsi tra loro. Come fa uno sconosciuto a sapere chi sono?

«Lei ha una voglia, signor Durden» mi dice il barista. «Sul piede. И rosso scuro e ha la forma di un'Australia con vicino una Nuova Zelanda.»

И una cosa che sa solo Maria. La sanno Maria e mio padre. Non lo sa nemmeno Tyler. Quando vado in spiaggia, mi siedo sul piede.

Il cancro che non ho и dappertutto, ormai.

«Tutti quelli del Progetto Caos lo sanno, signor Durden.» Il barista alza la mano, mi mostra il dorso, con la bruciatura di un bacio nel mezzo.

Il mio bacio?

Il bacio di Tyler.

«Tutti sanno della voglia» mi dice il barista. «И nella leggenda. Sta diventando un gran cazzo di leggenda, sa?»

Dalla mia stanza di motel a Seattle chiamo Maria per chiederle se l'abbiamo mai fatto.

Lo sai.

In interurbana Maria dice: «Cosa?».

Se abbiamo dormito insieme.

«Cosa!»

Ho mai, come dire, fatto del sesso con lei?

«Cristo!»

Allora?

«Allora?» dice lei.

Abbiamo avuto rapporti sessuali?

«Che gran pezzo di merda che sei.»

Abbiamo avuto rapporti sessuali?

«Potrei ucciderti!»

Questo и un sм o un no?

«Sapevo che sarebbe successo» dice Maria. «Sei cosм scarso. Mi ami. Mi ignori. Mi salvi la vita, poi cuoci mia madre per farne sapone.»

Mi do un pizzicotto.

Chiedo a Maria come ci siamo conosciuti.

«In quel posto del cancro ai testicoli» dice Maria. «Poi mi hai salvato la vita.»

Io le ho salvato la vita.

«Tu mi hai salvato la vita.»

Tyler le ha salvato la vita.

«Tu mi hai salvato la vita.»

Mi infilo il dito nel buco nella guancia e lo giro di qua e di lа. Dovrebbe provocarmi un dolore di prima categoria da svegliarmi.

«Tu mi hai salvato la vita» dice Maria. «Al Regent Hotel. Avevo tentato accidentalmente il suicidio. Ricordi?»

Oh.

«Quella notte» dice Maria, «ho detto che volevo abortire il tuo concepito.»

Abbiamo perso pressione in cabina.

Chiedo a Maria come mi chiamo.

Stiamo per morire tutti quanti.

Maria dice: «Tyler Durden. Il tuo nome и Tyler Cacca-per-Cervello Durden. Vivi al 5123 di Paper Street che и attualmente invasa dai tuoi piccoli discepoli che si rapano a zero e si bruciano la pelle con la lisciva».

Devo assolutamente dormire.

«Devi tornare immediatamente qui» grida Maria al telefono, «prima che quei piccoli troll usino me per farne sapone.»

Devo trovare Tyler.

La cicatrice che ha sulla mano, domando a Maria, come se l'и procurata?

«Tu» dice Maria. «Mi hai baciato la mano.»

Devo trovare Tyler.

Devo dormire un po'.

Devo dormire.

Devo mettermi a dormire.

Do la buonanotte a Maria e le grida di Maria sono piщ tenui, piщ tenui, piщ tenui, via via che allungo il braccio e riappendo il ricevitore.

22

Tutta notte i tuoi pensieri sono in onda.

Sto dormendo? Ho mai dormito? Cosм va l'insonnia.

Cerchi di rilassarti un po' di piщ a ogni respiro, ma il tuo cuore galoppa ancora e i pensieri ti turbinano nella testa.

Non c'и niente che funzioni. Non la meditazione guidata.

Sei in Irlanda.

Non la conta delle pecore.

Conti i giorni, le ore, i minuti fino all'ultima volta che ricordi di esserti addormentato. Il tuo medico ha riso. Nessuno и mai morto per mancanza di sonno. Con quella faccia da vecchio frutto ammaccato hai l'aria di un morto.

Alle tre di notte passate in un letto di motel a Seattle и troppo tardi per trovarti un gruppo di sostegno ai malati di cancro. Troppo tardi per trovare una manciata di capsuline blu di Amytal Sodium o di Seconal color rossetto, tutta quanta la scenografia della Valle delle Bambole. Alle tre di notte passate non puoi entrare in un fight club.

Devi trovare Tyler.

Devi dormire un po'.

Poi sei sveglio e Tyler и lм nel buio vicino al letto.

Ti svegli.

Nel momento in cui ti stavi addormentando Tyler era lм a dire: «Sveglia. Svegliati, abbiamo risolto il problema con la polizia qui a Seattle. Svegliati».

Il commissario voleva dare un taglio a quella che definiva un'attivitа da bande criminali e agli incontri pugilistici illegali dopo l'orario di chiusura.

«Ma non c'и da preoccuparsi» dice Tyler. «Il signor commissario non sarа piщ un problema» dice Tyler. «Ora lo teniamo per le palle.»

Chiedo a Tyler se mi pedinava.

«Buffo» risponde Tyler, «volevo chiedere io a te la stessa cosa. Tu parli di me in giro, stronzetto. Sei venuto meno al giuramento.»

Tyler si stava domandando quando lo avevo inquadrato.

«Ogni volta che ti addormenti» dice Tyler, «io scappo a fare cose pazze, qualcosa di folle, qualcosa di completamente fuori di testa.»

Tyler s'inginocchia accanto al letto e bisbiglia: «Giovedм scorso tu ti sei addormentato e io ho preso un aereo e sono andato a Seattle per un piccolo sopralluogo a un fight club. A controllare quanta gente era stata mandata via, cose di questo genere. A cercare nuovi talenti. Abbiamo un Progetto Caos anche a Seattle».

La punta del dito di Tyler mi percorre la tumefazione sull'arcata sopracciliare. «Abbiamo il Progetto Caos a Los Angeles e Detroit, un grosso Progetto Caos a Washington e a New York. Abbiamo un Progetto Caos a Chicago di quelli che non ci crederesti mai.»

Tyler dice: «Non riesco a credere che hai mancato al tuo giuramento. La prima regola и che non si parla del fight club».

Era a Seattle la settimana scorsa quando un barista con il collo ingessato gli ha detto che la polizia voleva chiudere il fight club. Ci si era messo di mezzo il commissario in persona, voleva un'azione esemplare.

«Il fatto и» dice Tyler, «che noi abbiamo poliziotti che vengono a combattere al fight club e ci provano un gran gusto. Abbiamo giornalisti e impiegati e avvocati e noi sappiamo tutto prima che avvenga.»

Volevano chiuderci.

«Almeno a Seattle» dice Tyler.

Ho chiesto a Tyler lui che cos'ha fatto.

«Che cos'abbiamo fatto noi» dice Tyler.

Abbiamo convocato una riunione del Comitato Aggressioni.

«Non ci sono piщ un tu e un io» dice Tyler e mi pizzicotta la punta del naso. «Credo che a questo ci sei giа arrivato.»

Usiamo tutt'e due lo stesso corpo, ma in tempi diversi.

«Abbiamo indetto un compito speciale» dice Tyler. «Abbiamo detto: "Portatemi i testicoli fumanti del nostro stimatissimo commissario della polizia di Seattle Tal dei Tali".»

Non sto sognando.

«Sм» dice Tyler. «Sм che sogni.»

Abbiamo formato una squadra di quattordici scimmie spaziali e cinque di queste scimmie spaziali erano poliziotti ed eravamo noi tutte le persone presenti in giro per il parco dove questa sera il commissario va a portare a spasso il cane.