La milizia urbana delle Corporazioni (gareot assoldati su Werel e da là fatti arrivare, più una polizia di liberti disarmati) divenne un esercito stabile di forza considerevole, e i gareot furono armati sempre meglio. Gran parte dei tumulti nelle città e dei tentativi di contestazione avevano luogo nelle fabbriche che usavano le catene di montaggio. Quegli stessi lavoratori che, quando si sentivano parte di un processo comprensibile, tolleravano le condizioni più dure, trovarono insopportabile il lavoro senza scopo, anche se le condizioni sul luogo di lavoro erano per certi versi migliorate.

Però la Liberazione non cominciò nelle città, bensì nei complessi delle piantagioni.

La Rivolta e la Liberazione

La Rivolta nacque nelle organizzazioni delle donne di tribù nelle piantagioni del Grande Continente, allorché si unirono per impedire gli stupri rituali delle bambine e per domandare delle leggi tribali contro la schiavitù sessuale imposta dagli uomini alle donne, contro lo stupro di gruppo e le lesioni e l'uccisione delle donne, per cui non era prevista punizione alcuna.

Prima agirono educando donne e bambini di entrambi i sessi, poi esigendo una voce proporzionale nel consigli tribali a esclusiva partecipazione maschile. Le loro organizzazioni, i Circoli delle Donne, si diffusero in tutti i continenti nel terzo secolo della colonizzazione. I Circoli spinsero così tante ragazze e donne dalle piantagioni nelle città che i capi e i Boss cominciarono a far sentire le loro accorate rimostranze alle Corporazioni. I componenti della tribù e i Boss furono così incoraggiati ad andare in città "a riprendersi le loro donne".

Queste incursioni, spesso guidate dalla polizia delle piantagioni e spalleggiate dalla milizia cittadina, vennero quasi sempre condotte con brutalità estrema. I liberti di città, non abituati alla violenza normale nelle piantagioni, reagirono oltraggiati. Gli schiavi di città furono spinti a difendersi e a lottare a fianco delle donne.

Nel 61 AP, nella provincia di Eyu, nella città di Soyeso, la fortunata resistenza degli schiavi a un raid poliziesco partito dalla piantagione di Nadami (CPA) sfociò in un'attacco alla piantagione stessa. Le caserme della polizia furono saccheggiate e incendiate. Alcuni capi di Nadami si unirono all'insurrezione, aprendo i loro complessi ai ribelli. Altri si unirono invece ai loro padroni nella difesa della Casa della Piantagione. Una schiava aprì agli insorti la porta dell'armeria della piantagione. Per la prima volta nella storia della Colonia di Yeowe, un forte contingente di schiavi aveva accesso ad armi potenti. Ne seguì un massacro di possidenti, che fu parzialmente limitato: molti bambini della Casa della Piantagione e venti donne e uomini furono risparmiati e messi su un treno per la capitale. Nessuno schiavo adulto che avesse combattuto contro la Rivolta fu risparmiato.

Da Nadami la Rivolta si allargò a tre piantagioni vicine, grazie a fucili e munizioni. Le tre tribù si unirono, sconfiggendo le forze delle Corporazioni nella Battaglia di Nadami, breve quanto cruenta. Gli schiavi e i liberti delle province limitrofe iniziarono a convergere su Eyu. I capi, le nonne dei complessi e i condottieri dell'insurrezione si riunirono a Nadami, dichiarando la provincia di Eyu stato indipendente.

Nel giro di dieci giorni, i bombardamenti aerei della Corporazione e la fanteria soffocarono l'insurrezione. I ribelli che furono catturati vennero torturati e messi a morte. Si mise una particolare attenzione nella ritorsione contro la città di Soyeso: tutta la gente rimasta, soprattutto vecchi e bambini, fu raggruppata nelle piazze. Camion e cingolati gli passarono sopra più e più volte. Questo episodio fu definito "asfaltare con la polvere".

La vittoria delle Corporazioni era stata facile e veloce, ma fu seguita da una nuova insurrezione in una piantagione diversa, dallo sterminio di una famiglia possidente in un punto, dallo sciopero dei liberti cittadini in un altro, e così via in tutto il pianeta.

I disordini non cessarono. Molti assalti alle armerie delle piantagioni e alle caserme della milizia ebbero esito felice. Adesso gli insorti avevano le armi, e avevano anche imparato a fabbricare bombe e mine. La guerra di imboscata nelle giungle e nelle grandi paludi garantiva ai ribelli tutti i vantaggi della tecnica di guerriglia. Fu presto chiaro che alle Corporazioni servivano più armi e più uomini. Così importarono mercenari dalle nazioni più povere di Werel. Non tutte queste truppe erano leali ed efficienti. Presto le Corporazioni persuasero il governo del Voe Deo a salvaguardare l'interesse nazionale investendo truppe nella difesa dei possidenti di Yeowe. In un primo tempo l'impegno non fu eccessivo, ma 23 anni dopo Nadami il Voe Deo decise di soffocare la ribellione una volta per tutte, inviando 45.000 uomini, tutti veot (membri della casta guerriera ereditaria) e possidenti volontari.

Sette anni più tardi, alla fine della guerra, su Yeowe erano morti 300.000 soldati di Werel, quasi tutti provenienti dal Voe Deo, e quasi tutti veot.

Le Corporazioni cominciarono a far evacuare la loro gente da Yeowe molti anni prima della fine della guerra. Durante l'ultimo anno di conflitto, sul pianeta non restava praticamente alcun possidente civile.

Nei trent'anni della Guerra di Liberazióne alcune tribù e molti schiavi singoli spalleggiarono le Corporazioni, che gli promettevano impunità e ricompense e li rifornivano di armi. Persino durante la Liberazione si scatenarono battaglie tra tribù rivali. Dopo la fuga delle Corporazioni e dell'esercito, le guerre tribali covarono e divamparono per tutto il Grande Continente. Nessun governo centrale fu in grado di insediarsi fino a quando il Partito Mondiale di Abberkam, dopo aver sconfitto in molte elezioni locali il Partito della Libertà, parve in procinto di poter tenere le prime elezioni del Consiglio Mondiale. Nell'anno II della Liberazione il Partito Mondiale crollò dalla sera al mattino sotto le accuse di corruzione. I Nunzi dell'Ekumene (invitati a Yeowe dal Partito della Libertà durante l'ultimo anno del conflitto) sostennero il Partito della Libertà nel far rispettare la costituzione e nel far tenere libere elezioni. La Prima Consultazione (anno III della Liberazione), gestita dal Partito della Libertà, impose la nuova Costituzione su basi piuttosto precarie: le donne non potevano votare, molti suffragi tribali erano decisi dal capo e alcune delle strutture gerarchiche tribali furono mantenute e legalizzate. Si conobbero parecchie altre cruente guerre tribali e anni di disordini e proteste mentre si costruiva la società di uno Yeowe libero. Yeowe entrò nell'Ekumene nell'anno XI della Liberazione, 19 AP, e in quello stesso anno fu inviato in loco il primo Ambasciatore. Importanti emendamenti alla Costituzione Yeowana, che garantivano il voto tramite scrutinio segreto a tutte le persone sopra i 18 anni, furono approvati in un referendum generale libero nell'anno XVIII della Liberazione.

Oh, Yeowe
Oh, oh, Yeowe, nes-su-no mai più tor-ne-rà.
FINE