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— Cosa succede? — intervenne Latimer, alzandosi con le braccia protese in fuori come se pensasse che Dunworthy potesse crollare in avanti e dentro di esse. — Cosa c'è che non va?

— Badri non ha usato droghe — disse Dunworthy a Gilchrist. — È malato.

— Non riesco a capire come possa sostenere una cosa del genere senza una visita medica — ribatté Gilchrist, con lo sguardo fisso in maniera significativa sul telefono.

— Siamo sotto quarantena — spiegò Dunworthy. — Si tratta di una malattia contagiosa di qualche tipo.

— È un virus — dichiarò Mary, dalla soglia. — Non lo abbiamo ancora identificato, ma i risultati preliminari dell'ID rivelano che si tratta di un'infezione virale.

La dottoressa si era sbottonata il cappotto, e quando venne avanti con passo affrettato esso si agitò dietro di lei come aveva fatto il mantello di Kivrin; in mano aveva un vassoio da laboratorio carico di attrezzature e di pacchetti di carta.

— Gli esami indicano che si tratta di un myxovirus — continuò, posando il vassoio su uno dei tavoli in fondo alla stanza. — I sintomi di Badri corrispondono a questa diagnosi: febbre alta, disorientamento, emicrania. Decisamente non si tratta di un retrovirus o di un picornavirus, il che costituisce una buona notizia, ma ci vorrà qualche tempo prima di ottenere un'ID completa.

Nel parlare, la dottoressa allontanò dal tavolo due sedie e occupò una di esse.

— Abbiamo provveduto ad avvertire il Centro Mondiale Influenzale di Londra e abbiamo mandato là alcuni campioni per l'identificazione. Finché non si avrà un'identificazione certa è stata indetta una quarantena temporanea in accordo con i regolamenti previsti dall'SSN nel caso di possibili condizioni epidemiche — concluse, infilandosi un paio di guanti impermeabili.

— Un'epidemia? — esclamò Gilchrist, scoccando al tempo stesso un'occhiata furente in direzione di Dunworthy, quasi intendesse accusarlo di aver orchestrato apposta la quarantena per screditare la Sezione Medievale.

— Possibili condizioni epidemiche — lo corresse Mary, aprendo i pacchetti di carta. — Per ora non esiste ancora un'epidemia in quanto Badri è il solo caso che si sia avuto finora. Un controllo eseguito con il computer ha appurato che non ci sono stati altri casi con lo stesso profilo di quello di Badri, e queste sono anch'esse buone notizie.

— Come può aver contratto un'infezione virale? — domandò Gilchrist, senza smettere di fissare Dunworthy con occhi roventi. — Immagino che il Signor Dunworthy non si sia preoccupato di effettuare controlli neppure in merito a questo.

— Dal momento che è un dipendente dell'università — replicò Mary, — Badri dovrebbe essere stato sottoposto alla consueta visita medica e ai vaccini di inizio trimestre.

— Lei non lo sa? — chiese Gilchrist.

— La Segreteria è chiusa per le vacanze natalizie — spiegò Mary, — quindi non abbiamo potuto contattare il segretario ed io non riesco a richiamare al computer i dati di Badri e il suo numero del Servizio Sanitario Nazionale.

— Ho mandato il mio segretario all'economato per vedere se lì abbiamo copie su carta dei documenti dell'università — intervenne Dunworthy. — In questo modo dovremmo ottenere almeno quel numero.

— Bene — approvò Mary. — Saremo in grado di sapere molto di più in merito al virus con cui abbiamo a che fare non appena avremo appurato quali antivirali siano stati somministrati a Badri e quanto tempo fa. Lui potrebbe essere un soggetto che reagisce in maniera anomala ai vaccini ed esiste anche la possibilità che abbia saltato l'inoculazione stagionale. Sai per caso a quale religione appartenga? È un Nuovo Induista?

— Appartiene alla Chiesa Anglicana — replicò Dunworthy, scuotendo il capo. Sapeva benissimo cosa avesse voluto intendere Mary: infatti i Nuovi Induisti erano convinti che ogni forma di vita fosse sacra e andasse rispettata, compresi i virus che non dovevano quindi essere uccisi… sempre che questo fosse un termine adeguato. Sulla base di tali convinzioni, i Nuovi Induisti rifiutavano quindi qualsiasi vaccino o inoculazione, e pur concedendo loro una dispensa per motivi religiosi, l'università non permetteva che abitassero all'interno della struttura universitaria. — Badri ha avuto il suo nullaosta sanitario all'inizio del trimestre, altrimenti non gli sarebbe mai stato permesso di operare la rete.

— Come ho detto — annuì Mary, mostrando di essere già giunta lei stessa a tali conclusioni, — molto probabilmente si tratta di un'anomalia.

Gilchrist accennò a ribattere qualcosa ma s'interruppe quando la porta si aprì e nella stanza entrò l'infermiera che si era incaricata di sorvegliare il corridoio, munita di camice e di maschera e tenendo nelle mani coperte da guanti impermeabili alcune matite e un fascio di fogli.

— Come precauzione, dobbiamo effettuare qualche esame sulle persone che sono entrate in contatto con il paziente per verificare i loro anticorpi. Ci servono campioni di sangue e la temperatura, ed abbiamo inoltre bisogno che ognuno di voi elenchi i contatti che ha avuto e quelli del Signor Chaudhuri — spiegò, mettendo alcuni fogli e una matita fra le mani di Dunworthy.

Il primo foglio era un modulo di ammissione in ospedale, mentre quello sottostante recava la scritta «Primari» ed era era suddiviso in colonne contrassegnate con «Nome, luogo, ora». L'ultimo foglio era identico al primo, tranne per il fatto che recava la scritta «Secondari».

— Dal momento che Badri è il nostro unico caso — disse Mary, — lo consideriamo il caso indice e poiché non conosciamo ancora con certezza le modalità di trasmissione del virus ciascuno di voi dovrà annotare chiunque abbia avuto contatti anche fugaci con lui: chiunque gli abbia parlato o lo abbia toccato.

Davanti agli occhi di Dunworthy apparve improvvisa l'immagine di Badri che si chinava su Kivrin per aggiustarle la manica e spostarle il braccio.

— Elencate chiunque possa essere rimasto esposto al virus — insistette Mary.

— Compresi tutti noi? — chiese il paramedico.

— Sì — confermò Mary.

— E anche Kivrin — aggiunse Dunworthy.

Per un momento Mary diede l'impressione di non sapere minimamente chi fosse Kivrin.

— La Signorina Engle aveva avuto una vaccinazione antivirale a spettro completo e i suoi linfociti T erano stati rinforzati — osservò Gilchrist, — quindi non può aver corso il rischio di essere contagiata, vero?

— No — rispose la Dottoressa Ahrens, dopo appena un secondo di esitazione. — Prima di questa mattina non ha avuto contatti di nessun genere con Badri, vero?

— Il Signor Dunworthy mi ha offerto i servigi del suo tecnico soltanto due giorni fa — spiegò Gilchrist, strappando praticamente di mano all'infermiera i fogli e la matita che questa gli stava offrendo. — Naturalmente io ho supposto che il Signor Dunworthy avesse preso nei confronti dei suoi tecnici le stesse precauzioni adottate dalla Sezione Medievale. Adesso però è risultato evidente che lei non lo ha fatto, Signor Dunworthy, e può essere certo che provvederò a informare Basingame della sua negligenza.

— Se il primo contatto di Kivrin con Badri è avvenuto questa mattina, allora lei era pienamente protetta — dichiarò Mary. — Signor Gilchrist, se vuole essere tanto gentile da accomodarsi… — aggiunse quindi, indicando la sedia, e lui venne a prendervi posto.

Mary prese quindi dalle mani dell'infermiera uno dei fasci di moduli e sollevò quello contrassegnato dalla scritta «Primari».

— Qualsiasi persona con cui Badri sia stato in contatto deve essere classificata come «primaria», mentre le persone con cui ognuno di voi è stato in contatto vanno indicate come «secondarie». Vorrei quindi che segnaste su questo foglio tutti i contatti che avete avuto con Badri Chaudhuri nell'arco degli ultimi tre giorni e qualsiasi contatto da lui avuto di cui siate a conoscenza. Su quest'altro foglio — proseguì, sollevando il modulo contrassegnato con la scritta «Secondari», — elencherete tutti i contatti da voi avuti in quell'arco di tempo. Cominciate con il presente e proseguite a ritroso nel tempo.