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Dove andremo? Questa è davvero un’informazione classificata! Ma se non raggiungiamo Ascension, diverse mogli cominceranno a incassare la pensione del marito. Ho chiamato Anna e Burt; mi raggiungeranno a El Paso alle diciotto e dieci

(18,10? Allora Blondie è già in Texas. Mio Dio!)

perché il dottor Krasny mi ha assicurato che ci sarà lavoro anche per loro, o come combattenti o come ausiliari medici se dovessero sorgere complicazioni. C’è un posto anche per te, mia cara; in prima linea, se vuoi. Oppure ti classificherò paramedico-3 e ti terrò con me e ti porterò al grado di sergente maggiore (medico) in un lampo, perché conosco le tue qualità e le conosce anche il dottor Krasny. Sarebbe bello tornare assieme tutti e quattro, cioè tutti e cinque.

Ma non voglio costringerti a nulla. So che sei preoccupata per quei tuoi amici canadesi scomparsi. Se pensi di dover restare libera come l’aria per cercarli, che Dio ti benedica e buona fortuna. Ma se vuoi tuffarti nell’azione con un’ottima paga, vieni subito a El Paso. L’indirizzo è Panhandle Investments, Divisione El Paso, Ufficio Operazioni, Fattori Ambientali, John Krasny, Ingegnere capo; e non ridere: imparalo a memoria e distruggilo.

Quando si sarà sparsa la notizia ufficiale dell’operazione, potrai raggiungerci senza problemi tramite l’ufficio di Houston degli Scout. Ma per il momento io sono il «capo personale» dei «Fattori Ambientali».

Che un Dio benevolo si prenda cura di te e ti protegga da ogni male.

Con tutto il mio amore,

Blondie.

27

Bruciai immediatamente lo stampato. Poi andai a letto. Non avevo voglia di cenare.

Il mattino dopo andai al Centro Lavoro, mi presentai al signor Fawcett, agente delle Linee IperSpazio e gli dissi che volevo arruolarmi come addetto alla sicurezza disarmato.

Quel verme arrogante mi rise in faccia. Cercai sostegno morale nella sua assistente, ma quella distolse gli occhi. Frenai l’ira e chiesi dolcemente: — Vi spiacerebbe spiegarmi cosa c’è da ridere?

Lui la piantò col suo gracchiare rauco e disse: — Senti, pollastra, addetto è maschile. Anche se potremmo assumerti come addetto a qualche altro ramo di attività.

— La vostra insegna dice che seguite il Codice Diritti Uguali per Tutti. E sotto, a lettere piccole, c’è scritto che cameriere significa anche cameriera, steward significa stewardess, eccetera. È vero?

Fawcett smise di sorridere. — Assolutamente vero. Ma c’è anche scritto FISCAMENTE ADATTI A SVOLGERE LE MANSIONI RICHIESTE DALLA POSIZIONE. Su una nave, l’addetto alla sicurezza è un agente di polizia. L’addetto alla sicurezza disarmato è un poliziotto che deve saper mantenere l’ordine senza ricorrere alle armi. Deve sapersi aprire la strada in una zuffa e arrestare l’epicentro del casino, a mani nude. È chiaro che tu non puoi farlo. Quindi non rompermi le scatole con le tue proteste sindacali.

— Non andrò ai sindacati. Però voi non avete letto il mio curriculum.

— Non vedo che importanza abbia. Comunque… — Lanciò un’occhiata distratta al foglio. — Qui dice che sei un corriere da combattimento, qualunque cosa sia.

— Significa che quando ho un lavoro da fare, non mi ferma nessuno. Se qualcuno ci prova con troppa insistenza, è carne da macello. Un corriere viaggia disarmato. A volte ho un coltello laser o una bomboletta di lacrimogeno. Però dipendo principalmente dalle mie mani. Date uno sguardo al mio addestramento.

Lui guardò. — Okay, sei stata a una scuola di arti marziali. Questo non significa che tu possa affrontare un bestione che pesa cento chili più di te ed è più alto di mezzo metro. Non farmi perdere tempo, ragazzina. Non riusciresti ad arrestare nemmeno me.

Raggiunsi la sua scrivania, poi lo trascinai di peso alla porta e lo lasciai andare prima che qualcuno fuori vedesse. Non vide nemmeno la sua assistente; fece uno sforzo del diavolo per non vedere.

— Voilà — dissi. — Ci riesco senza fare del male a nessuno. Ma voglio essere messa alla prova col vostro addetto alla sicurezza più grosso. Gli romperò il braccio. A meno che non mi chiediate di rompergli il collo.

— Mi hai preso quando non guardavo!

— Naturale. È così che affronto un ubriaco indemoniato. Però adesso state guardando, per cui rifacciamolo da capo. Siete pronto? Questa volta dovrò farvi un po’ di male, ma non troppo. Non romperò nemmeno un osso.

— Ferma dove sei! È ridicolo. Noi non assumiamo addetti alla sicurezza semplicemente perché conoscono qualche trucchetto orientale. Assumiamo uomini grossi, tanto grossi da imporre rispetto solo per le dimensioni fisiche. Così non si picchiano con nessuno.

— Okay — dissi. — Assumetemi come poliziotto in borghese. Mettetemi in abito da sera e piazzatemi nel salone da ballo. Quando qualcuno delle mie dimensioni un po’ su di giri tirerà un colpo al plesso solare del vostro grosso poliziotto e quello si piegherà in due, io smetterò di fingere di essere una signora e correrò a dargli una mano.

— I nostri addetti alla sicurezza non hanno bisogno di protezione.

— Forse. Un uomo molto grosso in genere è lento e goffo. Sa pochissimo dell’arte di combattere perché non ha mai dovuto fare a pugni. Va bene per mantenere l’ordine a un tavolo da poker. O per sistemare un ubriaco. Ma immaginiamo che il capitano abbia bisogno di vero aiuto. Una rivolta. Un ammutinamento. A quel punto, vi occorre qualcuno che sappia combattere. Io.

— Lascia la tua domanda alla mia assistente. Non chiamarci. Ti chiameremo noi.

Tornai a casa e mi chiesi da che altre parti potessi cercare; oppure dovevo andare in Texas? Col signor Fawcett avevo fatto lo stesso stupido, imperdonabile errore che avevo già fatto con Brian… E Boss si sarebbe vergognato di me. Invece di raccogliere la sua sciocca sfida avrei dovuto insistere per una prova equa di professionalità; ma non avrei mai dovuto sfiorare con un dito l’uomo che poteva offrirmi lavoro. Stupida, Friday, stupida.

Non mi preoccupava il fatto di avere perso quel posto; era che ormai avevo perso qualunque possibilità di trovare un lavoro nelle Linee IperSpazio. Un posto dovevo trovarlo al più presto, per provvedere al sacro dovere di riempire lo stomaco di Friday (ammettiamolo, io mangio come un porcellino), ma non era detto che il lavoro dovesse essere proprio quello. Avevo deciso di partire con la IperSpazio perché un solo viaggio con loro mi avrebbe permesso di vedere di persona più di metà dei mondi colonizzati nello spazio sconosciuto.

Ormai non avevo più dubbi. Dovevo seguire il consiglio di Boss, emigrare; ma l’idea di scegliere un pianeta solo in base agli opuscoli delle agenzie pubblicitarie, senza la garanzia soddisfatti-o-rimborsati, mi turbava. Prima volevo fare ricognizione coi miei occhi.

Per esempio: Eden è stato pubblicizzato e strombazzato più di ogni altra colonia spaziale. Udite le sue virtù: un clima simile a quello della California del Sud su quasi tutte le terre emerse, nessun predatore pericoloso, niente insetti fastidiosi, gravità di superficie inferiore del nove per cento a quella terrestre, undici per cento in più di ossigeno presente nell’aria, ambiente metabolico compatibile con la vita terrestre e suolo talmente ricco che due o tre raccolti giganti l’anno sono la norma. Panorama delizioso dappertutto. Popolazione attuale inferiore ai dieci milioni.

Dove sta il trucco? Lo scoprii una sera a Luna City, quando mi lasciai rimorchiare e portare a cena da un ufficiale spaziale. La compagnia faceva pagare salatissima la residenza su Eden fin dal giorno in cui lo avevano scoperto, ed era considerato il posto ideale per andare in pensione. In effetti, lo è. Dopo il lavoro preparatorio del primo gruppo di pionieri, i nove decimi della popolazione emigrata lì son composti da gente vecchia e ricca.