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Ian era molto pensoso. — Forse nell’incontro con la direzione dovrei esigere a ogni costo che si misuri l’impegno etico di un eventuale pilota artificiale.

— E come lo misuri Ian? Io non ho modo di programmare l’impegno etico nel feto, e Marj ha già spiegato perché anche l’addestramento non servirebbe a nulla. Che prove si potrebbero usare?

Georges si girò verso di me. — Da studente ho letto diverse storie classiche sui robot umanoidi. Racconti affascinanti e molti erano imperniati sulle cosiddette leggi della robotica. Il concetto fondamentale era che in questi robot veniva programmata l’esigenza assoluta di non fare del male agli esseri umani, né direttamente né per inazione. Una trovata letteraria fantastica… Ma nella pratica com’era possibile? Cosa può dare il senso di lealtà per gli uomini a un essere autocosciente, non umano, intelligente, sia elettronico o organico? Io non so come fare. Gli specialisti di intelligenza artificiale mi sembrano allo stesso punto morto.

Georges si esibì in un sorrisetto cinico. — Si potrebbe quasi definire l’intelligenza come il livello a cui un essere cosciente si chiede: «Io cosa ci guadagno?» — Continuò: — Marj, forse per la faccenda di vendermi un tuo uovo dovrei cercare di spiegarti cosa ci guadagnerai tu.

— Non starlo a sentire — invitò Janet. — Ti farà coricare su un tavolo gelato e guarderà nel tuo tunnel dell’amore senza la minima intenzione romantica. Io lo so. Mi sono lasciata convincere tre volte. E non mi ha nemmeno pagata.

— Come posso pagarti se abbiamo la comunione dei beni? Marjorie, mia dolce signora, il tavolo non è gelato ed è imbottito e si può leggere o guardare un terminale o fare quello che si vuole. È un grosso miglioramento rispetto alle procedure di una generazione fa, quando perforavano la parete addominale e spesso rovinavano un’ovaia. Se tu…

— Zitti! — disse Ian. — C’è qualcosa di nuovo sul video. — Alzò il volume.

— …Consiglio per la Sopravvivenza. Gli eventi delle ultime dodici ore sono un monito per i ricchi e i potenti. I loro giorni sono terminati e la giustizia deve trionfare. Gli omicidi e altre salutari lezioni continueranno finché le nostre giuste richieste non saranno accettate. Restate sintonizzati sul vostro canale locale d’emergenza…

11

Tutti coloro che quel giorno erano troppo giovani per aver sentito l’annuncio avranno senz’altro letto a scuola. Ma io devo sintetizzarlo per spiegare come cambiò me e la mia strana vita. Questo cosiddetto «Consiglio per la Sopravvivenza» sosteneva di essere una società segreta di «uomini giusti» dediti a correggere le miriadi di errori sulla Terra e sui molti pianeti e luoghi dove viveva l’umanità. Era questo l’impegno solenne delle loro vite.

Ma per prima cosa pensavano di immolare le vite di parecchia altra gente. Dissero che avevano compilato elenchi dei veri padroni e signori di ogni luogo, della Terra e fuori; elenchi separati per ogni stato territoriale, più una grande lista di leader mondiali. Quelli erano i loro bersagli.

Il Consiglio rivendicò i primi omicidi e promise di uccidere ancora, e ancora, e ancora, finché le sue richieste non fossero state accolte.

Dopo aver nominato i leader mondiali, la voce che arrivava a noi cominciò a recitare l’elenco del Canada Britannico. Dalle espressioni e dal pensoso annuire vidi che i padroni e la padrona di casa erano d’accordo su molte scelte. Nell’elenco compariva il vice primo ministro, ma non il primo ministro stesso, una donna; con mia sorpresa, ma forse per lei fu una sorpresa ancora maggiore. Come vi sentireste voi se dopo aver dedicato l’intera esistenza alla politica, dopo esservi arrampicati in vetta, vedeste arrivare un furbone che dice che non siete nemmeno tanto importanti da essere assassinati? Un po’ come sparire dietro un gatto!

La voce promise che non ci sarebbero state altre morti per dieci giorni. Se la situazione non fosse cambiata, uno su dieci dei nomi restanti sarebbe stato estratto a sorte per l’esecuzione. I condannati a morte non sarebbero stati avvertiti; li avrebbero semplicemente uccisi. Dieci giorni più tardi, altra estrazione di uno su dieci. E così via, fino a che i superstiti non avessero raggiunto l’utopia.

La voce spiegò che il Consiglio non era un governo e non avrebbe sostituito alcun governo; era un semplice guardiano della morale, la coscienza pubblica dei potenti. I potenti sopravvissuti sarebbero rimasti al potere; ma potevano sopravvivere solo facendo giustizia. Erano avvertiti di non provare a dimettersi.

— Questa è la voce della Sopravvivenza. Il paradiso in Terra è imminente! — Stop.

Ci fu una lunga pausa dopo la fine del nastro, prima che sullo schermo apparisse un commentatore in diretta. Janet spezzò il silenzio con: — Sì, però…

— Sì però cosa? — chiese Ian.

— Non c’è dubbio, quell’elenco comprende quasi tutti i potenti della nazione. Ammettiamo che uno sia sull’elenco e se la faccia sotto dalla paura, al punto di essere pronto a tutto per non rischiare l’omicidio. Cosa fa? Cos’è la giustizia?

(«Cos’è la verità?» chiese Ponzio Pilato, e si lavò le mani. Non avevo risposte, per cui restai zitta.)

— Mia cara, è semplice — rispose Georges.

— Cavoli! In che senso?

— Hanno semplificato tutto loro. Ogni padrone o capo o tiranno in teoria sa cosa dovrebbe fare, e adesso deve farlo. Se fa ciò che deve, tutto bene. Se sbaglia, la sua attenzione viene richiamata sull’errore… dal dottor Guillotine.

— Georges, sii serio!

— Amore mio, non sono mai stato più serio. Se il cavallo non riesce a saltare l’ostacolo, sparagli. Continua a farlo, e alla fine troverai un cavallo che riuscirà a saltare… Se non avrai finito i cavalli. È il tipo di pseudologica plausibile che molta gente usa nelle questioni politiche. C’è da chiedersi se l’umanità sia capace di essere ben governata da un qualunque sistema di governo.

— Il governo è un affare sporco — ringhiò Ian.

— Vero. Ma l’omicidio è ancora più sporco.

Questa discussione politica potrebbe continuare ancora oggi, se il terminale non fosse tornato a illuminarsi. Ho notato che le discussioni politiche non si concludono mai; vengono semplicemente interrotte da un fattore esterno. Un’annunciatrice vera, in diretta, riempì lo schermo. — Il nastro che avete appena ascoltato — comunicò — è stato consegnato a mano a questa stazione. L’ufficio del primo ministro ha già respinto il nastro e ha ordinato a tutte le stazioni che non lo hanno ancora trasmesso di non farlo, pena le sanzioni previste dall’Atto di Salute Pubblica. È palese che la censura preventiva costituita da quest’ordine è anticostituzionale. La Voce di Winnipeg continuerà a tenervi informati su tutti gli sviluppi. Vi esortiamo a mantenere la calma e a restare in casa. Uscite solo se la vostra presenza è necessaria per servizi pubblici essenziali.

Poi ripresero a trasmettere le notizie già sentite, per cui Janet tolse il video e lasciò sullo schermo solo i flash scritti. Io dissi: — Ian, supponendo che io debba restare qui finché le cose nell’Impero non si sistemeranno…

— Non è un’ipotesi. È un fatto.

— Sissignore. Allora ho urgenza di chiamare il mio datore di lavoro. Posso usare il vostro terminale? Con la mia carta di credito, ovviamente.

— Senza la tua carta. Chiamerò io e pagheremo noi.

Mi sentii vagamente seccata. — Ian, apprezzo la generosa ospitalità che voi, tutti voi, mi dimostrate. Ma se insisti a voler pagare anche le cose che un ospite deve pagare da sé, dovresti registrarmi come tua concubina e assumerti la responsabilità dei miei debiti.

— Ragionevole. Che stipendio chiedi?

— Aspetta! — intervenne Georges. — Io pago meglio. Lui è uno scozzese taccagno.